23/11/2005 ore: 11:55
Levorato, il manager coop anti Gnutti
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Pagina 30 Economia «Ho fatto notare - spiega - la necessità di marcare la differenza tra lo spirito degli uomini della cooperazione e quello di coloro che perseguono fini diversi». E' stato uno dei primi a mettere mano alla governance della propria impresa per aumentare la responsabilizzazione dei soci. «Il manager padre-padrone - ha sempre detto - è il vero handicap di una proprietà democratica ma debole dal punto di vista patrimoniale». Per questo Manutencoop ha aumentato la quota minima associativa ben oltre il limite classico dello stipendio mensile dei dipendenti. Il capolavoro di Levorato, oggetto di convegni e dibattiti, è la trasformazione di una piccola cooperativa di pulizie in un gruppo nazionale della manutenzione e gestione dei grandi immobili: il primo e per il momento unico caso di cooperativa con soci privati. A rendere originale la storia dell'impresa bolognese è la trasformazione societaria voluta per far convergere lo spirito mutualistico con la ricerca del profitto. La capogruppo ha mantenuto la forma giuridica cooperativa ma ha scorporato in una spa le proprie attività strategiche nel facility management. E' questo il veicolo che ha aperto il capitale ai nuovi soci privati e che, appena possibile, andrà in Borsa. Nella spa dove Levorato ha trasferito l'80% delle attività industriali sono entrati uno dopo l'altro la 21 Investimenti dei Benetton, l'Mps, e da ultimo anche la Finint di Marchi (Save) e delle Generali. Un altro partner privato attirato da Manutencoop è Pirelli Re che con la cooperativa ha creato una joint venture paritetica per la gestione degli immobili Telecom. L'incrocio tra scopo solidale e impresa privata ha consentito al gruppo emiliano sia di risolvere i problemi di capitalizzazione sia di crescere a ritmi esponenziali. Il giro d'affari di Manutencoop è passato dagli 80 milioni del 95' ai 500 del 2004. |