Lavoro sommerso, chiuse 60 aziende
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Nell’edilizia due imprenditori su tre non sono stati trovati in regola
I dati
LECCE— Che l’economia salentina sia in profonda crisi è una realtà ineluttabile. I dati diffusi nei giorni scorsi dalla Cgil su cassintegrati (oltre 11mila) e disoccupati (oltre 150mila) confermano il trend negativo. La Guardia di Finanza, inoltre, ha scoperto nel Salento (da gennaio ad oggi) un’evasione fiscale di 140 milioni di euro e oltre 500 lavoratori in nero. Ora c’è un’ulteriore indagine che fotogra in modo perentorio la grave situazione in cui versa il sistema economico salentino.
Sono, infatti, complessivamente 60 i provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali e 131 i lavoratori in nero scoperti in provincia di Lecce nell’ambito dei controlli disposti dalla Direzione provinciale del lavoro di Lecce e fatti dall’aprile scorso da Inps, Inail, Asl, carabinieri, Guardia di finanza, polizia e corpo forestale. I due comparti presi di mira sono quelle edile ed agricolo. I risultati dell’indagine sono stati diffusi ieri dalla prefettura di Lecce. In modo particolare nel settore agricolo in quattro settimane di controlli, su 93 aziende esaminate 29 sono risultate irregolari, su 322 lavoratori italiani 20 erano totalmente in nero e altri 20 irregolari per altre cause, su 8 lavoratori comunitari tre erano in nero e uno irregolare, e su 17 lavoratori extracomunitari 4 erano irregolari. Otto attività imprenditoriali sono state sospese. Nel settore edile, invece, in controlli durati sei settimane, su 264 aziende 178 sono risultate irregolari, su 577 lavoratori nazionali 105 erano totalmente in nero e 105 irregolari per altre cause, due lavoratori comunitari erano in nero, e su quattro lavoratori extracomunitari uno era in nero nonostante avesse un regolare permesso di soggiorno. Sono 52 infine i provvedimenti di sospensione adottati nei confronti di altrettante società e 206 le violazioni accertate in materia di sicurezza e salute. I controlli, ovviamente, non si fermeranno qui perchè saranno potenziati anche nel periodo estivo. Secondo Piero Montinari, presidente di Confindustria Lecce e noto imprenditore edile del Salento, «il fenomeno non riguarderebbe le aziende strutturate, quelle soprattutto legate all’associazione degli industriali. Inoltre nelle opere pubbliche c’è il controllo del direttore dei lavori».
Parla Montinari
Aggiunge: «Io ritengo che ad impiegare lavoratori in nero siano soprattutto le ditte individuali e quelle piccole, ossia quelle micro-aziende che sfuggono anche ai controlli delle associazioni di categoria. Noi del resto abbiamo un codice etico da rispettare». Poi conclude: «Detto questo, ritengo che il fenomeno può essere debellato con maggiori controlli. Però se gli imprenditori rischiano la sospensione delle attività in caso di utilizzo di lavoratori in nero, non capisco quale altra sanzione possa essere utilizzata per indurli a rispettare le regole».