25/10/2002 ore: 11:42

Lavoro, riforma al rush finale

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          25 ottobre 2002
          ITALIA-LAVORO
          Lavoro, riforma al rush finale

          Lunedì il dibattito in Aula alla Camera

          S.U.

          MILANO - Concluse le votazioni, la commissione Lavoro della Camera ha formalizzato ieri il via libera al disegno di legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro, al termine della riunione che ha rimandato all'Aula il voto su gran parte degli emendamenti. Tra le novità introdotte nel passaggio in commissione figura il recepimento degli accordi presenti nel Patto per l'Italia sul trasferimento del ramo d'azienda. Il provvedimento - lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio - sarà discusso in Aula già lunedì 28 ottobre. Il Governo è infatti «deciso ad accelerare i tempi perché la riforma del mercato del lavoro è un collegato alla scorsa Finanziaria e sarebbe corretto approvarlo prima del varo della legge di bilancio di quest'anno». Anche se l'opposizione si prepara a dare battaglia e a chiedere già per il 29 ottobre il voto sulla pregiudiziale di costituzionalità, dopo aver presentato un emendamento soppressivo per ogni articolo. Quando basta a far ipotizzare un passaggio a Montecitorio in un clima ancora più infuocato di Palazzo Madama. Intanto sul testo è arrivato il parere favorevole, anche se con riserva, della Conferenza delle Regioni, dal momento che il giudizio è «subordinato all'accoglimento degli emendamenti e delle valutazioni contenute in un documento». Le Regioni hanno, infatti, rilevato che il Ddl determina «una procedura normativa che interviene su materie oggetto di legislazione concorrente tra lo Stato e le Regioni». Per le amministrazioni regionali appare, dunque, necessario rinviare la questione al dibattito normativo sul disegno di legge attuativo della riforma costituzione del titolo V, ovvero quella che decentra in chiave federalista alcune competenze, in passato di pertinenza statale, agli Enti Locali. Gli interventi previsti dal testo riguardano a tutto campo il mercato del lavoro: dall'apertura dell'intermediazione di manodopera ai privati, che così potranno svolgere in concorrenza con i servizi pubblici (si veda il pezzo a fianco) l'attività di collocamento, all'allargamento delle tipologie contrattuali, con l'introduzione ad esempio dello staff leasing.

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