18/2/2002 ore: 10:38

Lavoro, l´articolo 18 divide la maggioranza

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(Del 16/2/2002 Sezione: Economia Pag. 3)
Lavoro, l?articolo 18 divide la maggioranza
L?Udc propone lo stralcio. Berlusconi: il governo non cambia posizioni



ROMA

Grandi manovre e prime evidenti divisioni nel governo e nella maggioranza su lavoro e pensioni. A sorpresa ieri Luca Volont?, il capogruppo alla Camera del partito di Buttiglione-Follini-D?Antoni (e di Pierferdinando Casini), ha annunciato che a Montecitorio verr? presentato un emendamento per stralciare dalla delega sul lavoro le norme su articolo 18 e arbitrato. In pratica, la richiesta di Cgil-Cisl-Uil. Una mossa che ha colto in contropiede molti ministri e il Presidente del Consiglio Berlusconi, anche se era evidente il crescente malumore dei neodemocristiani dell?Udc nei confronti del ministro del Welfare Maroni. Immediata la replica del premier, che al termine dell?incontro con Tony Blair ha affermato che il governo ?mantiene le sue posizioni? sull?articolo 18. Altre puntualizzazioni sono poi giunte successivamente dalla stessa Udc e da An. Ma nell?Esecutivo e nella compagine di maggioranza ormai si ? fatta strada la convinzione che sia necessario disinnescare in qualche modo lo scontro sociale su licenziamenti e pensioni. Una linea caldeggiata dal sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta e da Gianfranco Fini. Purch? - questo ? il punto fondamentale - la ritirata strategica sull?articolo 18 non assuma agli occhi dell?opinione pubblica l?aspetto della ?resa?, che verrebbe consacrata da un possibile stralcio della norma contestata. Le diplomazie segrete in queste ore sono all?opera: contatti riservati, scambio di documenti, segnali incrociati. In ogni caso, l?iniziativa di Volont? rappresenta il primo atto formale con cui un partito della maggioranza esplicita un dissenso con la linea ?ufficiale? dell?Esecutivo sulle questioni del lavoro. Ieri Volont? ha visto a colazione i leader di Cisl e Uil Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, e poi ha annunciato l?emendamento che prevede lo stralcio della riforma dell?articolo 18. ?Ci assumiamo la nostra responsabilit? in coerenza con l'azione che abbiamo svolto fin qui, per togliere il governo dell'impasse, e consentire a tutti di riprendere il dialogo senza risse ma con responsabilit?. Al ministro Maroni - prosegue Volont? - chiediamo di convocare entro una settimana tutte le parti sociali interessate a discutere dello Statuto dei lavoratori, degli ammortizzatori sociali e dell'impresa europea, all'interno dei quali possiamo trovare tutte le forme di flessibilit? e diritti adeguati al rinnovato sistema del lavoro?. La prima reazione, gelida e sorpresa, ? stata quella di un ?falco?, il sottosegretario al Lavoro Maurizio Sacconi: ?Sono parole che hanno un sapore di antico?. Poi, Silvio Berlusconi. Presentando il documento sul lavoro italo-britannico, il premier ha attaccato la politica della Cgil (definita ?il sindacato comunista italiano che difende i privilegi?); poi ha spiegato che ?non bisogna confondere la politica sociale con la politica della sinistra, che ? una politica vetero-sindacale che mira a difendere il posto di lavoro di chi ce l'ha a scapito di chi non ce l'ha?. E rispondendo ai giornalisti nel consueto trambusto, ha detto che di stralcio non si deve parlare, che il governo ?mantiene le sue posizioni?. Dai sindacati ? giunto un coro di consensi all?iniziativa dei centristi della maggioranza. Raffaele Bonanni, Cisl, ?? un segnale importante?. Stesso atteggiamento dalla Uil, mentre la Cgil ? pi? cauta: ?L'idea dello stralcio sta facendo proseliti - spiega Guglielmo Epifani - conferma che abbiamo ragione e che se questo obiettivo viene perseguito con azioni di lotta incisive, compreso lo sciopero generale, il governo possa cambiare idea?. Di sciopero generale discute anche la Uil, non escluso dal leader dei metalmeccanici Antonio Regazzi. Da Confindustria, invece, arriva un eloquente ?no comment? sulla proposta Udc. E mentre dal centrosinistra si fa notare (con Pierluigi Bersani, Ds, e Clemente Mastella, Udeur) che la maggioranza ?perde pezzi?, dal centrodestra fioccano le messe a punto. Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera, afferma che ?la disputa sull'articolo 18 ha un valore simbolico assai pi? forte dell'effettiva portata delle modifiche chieste dal governo, ma non crediamo sia possibile seguire la via dello stralcio suggerita dall'onorevole Volont?. Insomma, lo stralcio ?sarebbe una prova di debolezza, non di saggezza?. ?Il Presidente Volont? - ha detto il presidente della Commissione Lavoro del Senato Tomaso Zanoletti, dell?Udc - ha voluto esprimere in modo molto drastico una preoccupazione?. Ma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi (dell?Udc) fa capire che a questo punto tutto ? in gioco. ?? sempre meglio trovare un accordo che non trovarlo - dice - specialmente quando ci sono parti sociali, come la Cisl e la Uil, che sono disponibili al confronto e a parlare sul terreno dei contenuti?.
Roberto Giovannini

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