
23 gennaio 2003 |
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CRONACA di BRINDISI
Protestano contro il mancato avvio della Cassa integrazione Lavoratori Gum in piazza Interessati il prefetto e l'Amministrazione provinciale
Si riacutizza la vertenza dei circa 100 lavoratori Cedi Puglia (e consociate) che rischiano il posto di lavoro a causa della cessione dei magazzini ex Gum e Standa. Ieri una delegazione di circa 50 lavoratori - guidati da Marilisa Nocco (Filcams Cgil) ed Elio Guadalupi (Fisascat Cisl) - ha manifestato in Prefettura ed in Provincia. Alla base del disagio il mancato avvio, da parte dei datori di lavoro, delle procedure previste per la Cassa integrazione che, per effetto di un accordo raggiunto nei mesi scorsi, presso il ministero del Lavoro, avrebbe dovuto essere erogata dall'1 gennaio. «Il prefetto Giuseppe Amoroso- ha detto Marilisa Nocco - ha assicurato, apprezzando i toni civili della nostra protesta, un suo interessamento presso il ministero in sinergia con le Prefetture di Lecce e Bari, dove si contano altri lavoratori a rischio della stessa società». Subito dopo aver incontrato il prefetto, i lavoratori si sono recati in Provincia, dove hanno incontrato l'assessore al Mercato del lavoro Pietro Iurlaro, impegnatosi ad inviare una lettera al ministero, firmata anche dal presidente Nicola Frugis, per sollecitare l'avvio delle procedure per la cassa integrazione. Il tutto, considerando il problema dei lavoratori nella loro globalità e, quindi, includendo anche i dipendenti della società collegata Sidera i quali, essendo meno di 50, potrebbero rischiare di non veder riconosciuto loro alcun ammortizzatore sociale. Ma Iurlaro ha manifestato anche l'intenzione di scrivere al sindaco di Mesagne Mario Sconosciuto ed ai responsabili «Auchan» (è prevista a breve l'apertura di una sede a Mesagne) affinché valutino, nei limiti del possibile, l'assunzione degli ex lavoratori Gum o di una parte di loro. E ciò anche in virtù della professionalità specifica di cui sono in possesso e tenendo presente anche che alcuni di essi sono ormai già vicini all'età pensionabile. a. neg.
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CRONACA di POTENZA
Protesta sui binari Da Potenza a Foggia treni bloccati
Potenza Ieri alcuni treni partiti da Potenza in direzione Foggia non sono arrivati a destinazione. Oltre 150 lavoratori di aziende alimentari del gruppo «Cedi Puglia» hanno occupato i binari dello snodo ferroviario del lato sud della stazione ferroviaria di Foggia, impedendo il transito dei convogli in arrivo e in partenza. I lavoratori chiedono che il gruppo imprenditoriale, in crisi da mesi, venga rilevato da altre aziende. Il primo treno che è stato bloccato è un Eurostar partito da Roma e diretto a Bari. Gli 80 passeggeri del treno Eurostar 9349, tra i quali una decina di lucani, giunti nella stazione di Foggia poco prima dell'inizio del blocco dei binari da parte dei lavoratori del gruppo Cedi-Puglia, hanno proseguito il loro viaggio verso Bari e Lecce a bordo di due pullman, messi a disposizione da Trenitalia. Il personale di Trenitalia - sotto pressione per tutta la giornata di ieri - ha fornito assistenza ai passeggeri dei treni bloccati per la protesta e a coloro che si sono trovati nelle stazioni ferroviarie in attesa di poter partire. Per risolvere l'intera vicenda è stato chiamato in causa il governo pugliese: gli operai sono decisi a tutto pur di salvare il proprio posto di lavoro.
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CRONACA di LECCE
Atteso il provvedimento della sezione fallimentare necessario per la cassa integrazione Gum, settimana decisiva Maritati e Rotundo chiedono un incontro a Maroni
Crisi Gum, cresce l'esasperazione dei lavoratori mentre rimane incerta la prospettiva di ottenere i benefici degli ammortizzatori sociali. Anche ieri mattina, in segno di protesta, un gruppo di dipendenti Cedi ha occupato i binari della stazione di Foggia impedendo il passaggio dei treni, alcuni dei quali hanno riportato notevoli ritardi con inevitabili disagi per i passeggeri. Ma la delusione di lavoratori e sindacati è esplosa in serata, dopo la notizia che al Ministero del Lavoro non era pervenuta alcuna richiesta di cassa integrazione da parte delle società che fanno capo a Fin-Cedi, il gruppo che ha proposto di rilevare la catena commerciale. «Dobbiamo registrare purtroppo un nulla di fatto - commenta Vito Perrone, segretario della Ugl - Mentre i parlamentari salentini stanno facendo la loro parte, così come il Governo, i rappresentanti delle società si stanno dimostrando irresponsabili». A giudizio di Perrone - che annuncia una forte mobilitazione dei lavoratori qualora non venisse inviata al ministero la richiesta di cassa integrazione - un'ipotesi percorribile potrebbe essere riferita al ruolo degli istituti di credito. «Le banche creditrici - sostiene - potrebbero entrare nel capitale del gruppo societario ed affidare la gestione ad un pool di manager». Si dice ottimista, invece, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, secondo cui «dopo mesi di sofferenza la situazione dei lavoratori sta per sbloccarsi. Sono certo - afferma - che entro questa settimana la sezione fallimentare del Tribunale di Bari depositerà in cancelleria il provvedimento relativo alla richiesta di concordato. Da esso si potrà partire subito per disporre la cassa integrazione, impossibile da erogare in assenza di un provvedimento che faccia chiarezza. Dopo il deposito del provvedimento - aggiunge - i creditori e i potenziali acquirenti dovranno dimostrare lo stesso senso di responsabilità delle centinaia di dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali, ma anche del Governo e dell'autorità giudiziaria. Sarebbe grave se, dopo tutto ciò che è stato fatto, dovessero prevalere alla fine manovre speculative che, peraltro, a questo punto, verrebbero pubblicamente denunciate». Intanto, il senatore Alberto Maritati e l'onorevole Antonio Rotundo, hanno manifestato al ministro Roberto Maroni l'urgenza di essere ricevuti, anche alla luce dei rischi connessi alle gravi tensioni sociali in atto. Rotundo ha evidenziato al ministro la necessità di assicurare ai lavoratori la cassa integrazione, chiedendo che il Governo invii ai lavoratori ed alle famiglie un messaggio positivo ed una rassicurazione certa circa la firma del relativo decreto. Il senatore Maritati, che nei giorni scorsi ha anche rivolto un'interrogazione al ministro Maroni, precisa che l'iniziativa decisa insieme con l'onorevole Rotundo nasce anche per il mancato coinvolgimento di tutta intera la deputazione salentina. Inoltre, fa sapere che la risposta del ministro verrà comunicata agli altri parlamentari salentini, auspicando «una partecipazione numerosa ed unitaria all'incontro, per rappresentare con la massima forza i problemi di lavoratori Gum».
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CRONACA di FOGGIA
Hanno manifestato per l'intera giornata, causando notevoli disagi ai passeggeriHanno manifestato per l'intera giornata, causando notevoli disagi ai passeggeri, ma alla fine i dipendenti licenziati dal gruppo di supermercati Gum-Cedi (presenti soprattutto nelle province di Bari e Lecce) hanno ottenuto quel che volevano: la loro vertenza sarà al centro di un vertice al ministero del Lavoro in programma domani. E' stata tuttavia una giornata molto dura per i passeggeri in transito da Foggia e per il personale ferroviario impegnato al trasbordo dei viaggiatori dai treni ai pullman. Il blocco alla stazione del capoluogo dauno è stato definitivamente tolto poco prima delle ore 21, al termine di una giornata febbrile. La protesta si è svolta tutto sommato in modo pacifico, un centinaio i manifestanti fermi sui binari per impedire il passaggio dei treni. Il blocco è stato sospeso alle 14.30, in attesa di conoscere l'esito di un incontro tra i rappresentanti di un pool di istituti di credito interessati a rilevare la proprietà dei supermercati. Ma è stato ripristinato tre ore più tardi. Sono così ripresi i disagi, tutti i convogli, segnalati con ritardi imprecisati, diretti verso il nord Italia, Bari, Napoli e Roma sono stati sostituiti con pullman. Centinaia di passeggeri per alcune ore hanno sostato nella stazione prima di proseguire il viaggio a bordo dei mezzi messi a disposizione da Trenitalia. I treni provenienti da Bari sono stati invece bloccati alla stazione di Incoronata, da dove i passeggeri a bordo di autobus sono stati accompagnati nella stazione di Foggia per poi proseguire il viaggio. Numerose le proteste dei viaggiatori con il personale di Trenitalia a causa dei disagi provocati dalla manifestazione.
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