Lavaggio dei treni, duello tra aziende e sindacati
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BOLOGNA - Il messaggio è chiaro: «I treni nei prossimi giorni potrebbero essere molto sporchi». Perché «150 lavoratori dell’azienda che ha in appalto il servizio di pulizia dei convogli, stando alla situazione attuale, sono senza lavoro». La denuncia arriva dalla Filt-Cgil dell’Emilia-Romagna che da domenica notte è in presidio in stazione con i dipendenti dell’azienda Mazzoni che dovrebbero passare a Domino, la nuova azienda che ha avuto in affido diretto il servizio da parte Trenitalia. «Ma servono chiarezze e delle garanzie scritte — dice Alberto Ballotti, segretario regionale della Filt-Cgil— perché il subentro di Domino a Mazzoni è avvenuto con modalità e tempi mai visti: in 48 ore, da venerdì, ai lavoratori di Mazzoni è stato detto che dovevano firmare per passare a Domino, che ai suoi dipendenti garantisce il pagamento del contratto all’80 per cento». Ma c’è anche un’altra questione di non poco conto: «Mazzoni— spiega Ballotti— sostiene di non poter licenziare i suoi dipendenti, perché finora la comunicazione di Trenitalia non è stata sufficiente». Per i sindacati la questione prioritaria resta il pagamento degli arretrati dei lavoratori: «Gli arretrati — spiega Ballotti— devono essere dati sia ai dipendenti di Mazzoni a cui non era stato versato il rinnovo contrattuale, sia ai lavoratori di Domino finora pagati all’80 per cento: gli stipendi devono essere equiparati e portati al 100». Le Ferrovie, che ieri sera hanno incontrato i sindacati a Roma, sostengono che «il subentro di Domino è avvenuto dopo regolare disdetta del contratto precedente, già scaduto e in regime di proroga» e che anche il passaggio dei lavoratori «avverrà secondo le norme: non ci sono condizioni ostative perché non possa avvenire un passaggio regolare». Ne va della pulizia dei treni.