9/5/2011 ore: 10:22

Landini è finito tra due fuochi Fiom, oggi la resa dei conti

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Q uella che si terrà oggi, sarà la riunione del comitato centrale della Fiom più difficile per Maurizio Landini da quando è diventato, un anno fa, segretario generale dei metalmeccanici Cgil. Landini si troverà infatti contro sia la sinistra interna, guidata da Giorgio Cremaschi , sia la destra capitanata da Fausto Durante . Un dissenso potenziale pari a circa il 40%dei membri del parlamentino Fiom, tenendo conto che già Durante può contare sul 27%. A mettere in difficoltà Landini sono le contraddizioni e le ambiguità nella condotta della segreteria generale nei confronti della vertenza Fiat. La linea del no a ogni accordo è infatti entrata in crisi allo stabilimento ex Bertone di Grugliasco (Torino) dove, per evitare la chiusura della fabbrica rilevata dalla Fiat, le Rsu della Fiom hanno deciso di firmare l’accordo con l’azienda per l’introduzione, a partire dal prossimo anno, del contratto di Pomigliano (analogo a quello di Mirafiori) contro il quale la Fiom ha condotto una battaglia sindacale e giudiziaria. Landini, pressato anche dal leader della Fiom Susanna Camusso , ha deciso di non censurare questa scelta delle Rsu di fabbrica, giustificandola con lo stato di necessità, ma ha lasciato a loro la responsabilità dell’accordo con la Fiat, precisando che la Fiom nazionale non lo avrebbe invece sottoscritto. Davanti a questa decisione la sinistra interna di Cremaschi, che ha finora sostenuto Landini, è andata su tutte le furie e, attraverso il segretario nazionale Sergio Bellavita , ha chiesto la riunione urgente del comitato centrale, quella appunto che si svolgerà oggi. Qui la sinistra accuserà Landini di aver ceduto al «diktat di Marchionne» invece di tenere il punto come a Pomigliano e Mirafiori. Al contrario, la destra sosterrà che il segretario generale avrebbe dovuto firmare accanto alla Rsu di fabbrica e poi fare la stessa cosa a Pomigliano e Mirafiori. Dice Fausto Durante: «La posizione di Landini è incomprensibile. I nostri delegati di Grugliasco sono della Fiom o no? E allora se firmano loro deve firmare anche la Fiom, perché non ci possono essere due Fiom, una che dice sì e l’altra no. Dobbiamo quindi firmare e, se lo facciamo per la ex Bertone, lo dobbiamo fare anche per Pomigliano e Mirafiori, per entrare nella gestione di questi accordi e migliorarli quando rapporti di forza lo consentiranno» . Per il rientro al tavolo con la Fiat è anche la Cgil, che oggi dovrebbe mandare il segretario confederale Vincenzo Scudiere al comitato centrale Fiom. Che dovrà sciogliere anche il nodo di Melfi, dove la maggioranza delle Rsu vuole firmare l’accordo con la Fiat. Del resto, si chiedono, «se quelli della ex Bertone lo hanno potuto fare, perché noi no?» .

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