29/3/2010 ore: 11:04

La Volvo parla cinese Pechino si lancia alla conquista dell´auto

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BERLINO - «La marcia dei volontari», s´intitola il solenne inno nazionale cinese, e anche nell´economia è inarrestabile e vincente. Da ieri, per la prima volta, un marchio premium dell´auto mondiale, la svedese Volvo, è di proprietà di un´azienda della Repubblica popolare, la Geely, che si è assicurata la prestigiosa casa del regno delle tre corone per 1,8 miliardi di dollari. E´ una svolta per il mondo dell´auto, con tutto il suo ruolo di status symbol costitutivo nel mondo d´oggi. Non siamo solo alla più importante acquisizione mai effettuata all´estero dall´industria automobilistica cinese: per la prima volta l´Impero di mezzo si aggiudica un´azienda non cinese alto di gamma. Assicurandole una speranza di predominio nel mercato dell´auto cinese, che ha ormai sorpassato per vendite quello Usa come primo nel mondo.
L´accordo è stato firmato ieri da Lewis Booth, responsabile finanziario del colosso americano Ford che controllava Volvo dal 1999, e da Li Shufu, il giovane imprenditore ritenuto enfant prodige e geniale cavallo pazzo del capitalismo cinese. Ford aveva già ceduto altri due marchi di prestigio europei in suo possesso, cioè le case britanniche Jaguar e Land Rover, al gigante indiano Tata, e poi Aston Martin (le supersportive guidate da James Bond in molti dei film) passata a investitori kuwaitiani e Usa. Ma ben più rilevante è la vendita di Volvo, vista anche importanza e prestigio del marchio negli Stati Uniti e in Europa. La vendita, sullo sfondo della crisi internazionale e dell´eccesso di capacità produttive nel mondo dell´auto, è avvenuta a un prezzo ben vantaggioso per i cinesi: un terzo di quanto Ford aveva pagato per acquisire Volvo nel 1999.
Uno dopo l´altro, marchi occidentali passano di mano. Saab, sempre svedese è stata ceduta a Spiker e Bike da General Motors, che ha anche chiuso i marchi Pontiac e Saturn. La sorte dello Hummer, la superjeep resa nota dalla U: S: Army con la liberazione di Bagdad, è ancora incerta. Ben altro impatto mediatico e nell´immaginario collettivo ha però la bandiera dalle cinque stelle che sventola su Volvo.
Da sempre, la casa di Goeteborg è un simbolo della qualità esclusiva del "Made in Sweden", come Bmw o Mercedes per la Germania. Al volante delle Volvo vediamo da decenni nei più celebri film di Hollywood star del cinema, da Paul Newman e Elke Sommer, rispettivamente spia americana e seducente agente della «Saepo» svedese in «Intrigo a Stoccolma», fino a Robert Pattinson, il giovane vampiro sexy che nella serie "Twilight" seduce e salva Bella (Kristen Stewart) sulla sua argentea Volvo S60r. Dai tardi Sessanta all´inizio dei Novanta, le comodissime e ipersicure berline e familiari Volvo sono state l´alternativa alle auto di lusso tedesche. Primo tra i marchi europei, quello svedese arrivò a soddisfare i duri standard di sicurezza ed ecologici nordamericani.
Un simbolo d´eccellenza del benessere postbellico del mondo libero passa insomma in mani cinesi. Il vincitore ha anche lui una storia esemplare: Li Shufu cominciò da zero lasciando casa con 120 yuan (circa 12 euro) datigli dal padre come capitale d´inizio, comprò una fotocamera, iniziò da fotoreporter, divenne poi costruttore d´auto. Molti lo chiamano «lo Henry Ford cinese», e certo lui che seguì l´invito del padre della svolta cinese Deng Xiaoping, "arricchitevi e arricchite la nazione", mira alto.
Finora con Geely (significa qualcosa come felicità) ha prodotto soprattutto auto piccole ed economiche, ma da anni aveva cominciato a comprare vetture di lusso, dalla Hongqi (Bandiera rossa, la Cadillac cinese) a modelli Mercedes, per smontarle e studiarle in ogni pezzo. Ora l´enfant terrible cinese offre a Volvo un futuro solido: management, design e progettazione resteranno sovrani, a Goeteborg, ma avranno accesso da posizioni privilegiate al primo mercato mondiale dell´auto, appunto la ricca, dinamica Cina. A Goeteborg pensano di raddoppiare la produzione, dalle 390mila auto l´anno attuali, grazie appunto al mercato cinese. L´ambizione è fare della Volvo l´auto di Stato o la limousine "in" della nuova superpotenza, in concorrenza con l´attuale numero uno del lusso nella Repubblica popolare, la Audi A6 di Volkswagen. Dipenderà anche da quando cominceremo a vedere Gong Li, ZhanZili, Gao Yuan Yuan e le altre splendide attrici del nuovo cinema cinese guidare una Volvo, o arrivare a Cannes o alla sera degli Oscar scendendo da una berlina svedese-cinese e non tedesca.

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