1/9/2005 ore: 9:59
La sinistra sindacale riparte all’attacco
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Più che Epifani il bersaglio sarà Prodi Dobbiamo contribuire a definire le scelte del prossimo governo e farci carico di parte del risanamento dei conti pubblici (Epifani). Manca che uno storca il naso, come lo ha storto, di fronte agli attuali scalatori di banche e giornali, Unipol compresa (Epifani), e l’altro faccia capire che in fondo gli stanno quasi più simpatici i new comers che i decrepiti capitalisti del salotto buono (Cremaschi, e queste sì che sarebbero notizie). aperta che vuole mettere in campo nei confronti dell’Unione e del suo attuale leader Romano Prodi. Cui la Cgil aspira non solo a dare una consistente mano per scrivere il programma dell’Unione ma anche a condizionarne le politiche future. L’altro, invece, Giorgio Cremaschi è il riconosciuto leader della “Rete 28 aprile”, area nata a luglio come nuova opposizione interna, nella Cgil, e che ha la sua base operativa in casa Fiom ma che già si è divisa, al suo interno («la scissione dell’atomo» l’hanno subito bollata, con scarso fair play, gli epifaniani). Divisione scoppiata improvvisa, come un temporale d’estate, a fine luglio scorso, tra i fedelissimi di Cremaschi e chi vuole invece non voleva limitarsi a presentare documenti alternativi, in vista del congresso, ma appoggiare concretamente il tentativo del segretario della Fiom Rinaldini di condizionare, con due corposi emendamenti (su contrattazione e democrazia) la stessa maggioranza epifaniana, spostandola ancora più “a sinistra” di ora. E così Cremaschi - che ha di certo accusato il colpo (sembra che i suoi rapporti con Rinaldini non siano, da allora, idilliaci), per la gioia di quella che ha sempre giudicato, con qualche ragione, una sorta di «opposizione di sua maestà», la componente “Lavoro e società” guidata da Gian Paolo Patta, esponente del Pdci e suo fiero concorrente a sinistra - ha suonato la carica grazie ai suoi classici e “antagonistici” cavalli di battaglia. Ha scelto di farlo con uno degli strumenti di comunicazione che più preferisce, visto che sa scrivere bene, un articolo di fondo ospitato ieri dal giornale del Prc, partito di cui è, dalla nascita, iscritto e militante, Liberazione. Il titolo dell’articolo, «Un consiglio alla Cgil che va al congresso» nasconde, dietro un disinteressato consiglio rivolto a Epifani che in realtà ripete concetti espressi diverse volte in diverse sedi, in questi mesi, il reale obiettivo di Cremaschi. Sconfiggere il «neocentrismo sindacale» della Cisl - che vuol dire «neoconcertazione» e fa il paio, per Cremaschi, con le «manovre neocentriste» di Monti, Casini, Rutelli& co. - ma anche e soprattutto sconfiggere chi, “a destra” (Patta) “della sinistra” (la sua), opera per mettere nell’angolo «l’estremismo dei metalmeccanici». Tradotto, vuol dire Patta e i suoi, appunto, ma anche - in filigrana - Epifani, che lo manovrerebbe. Cremaschi, dunque, suona la carica. Dichiara ufficialmente di appoggiare le tesi alternative di Rinaldini e di rinunciare alla presentazione di documenti alternativi, al congresso. Vuol dimostrare non solo che la Fiom è compatta ma che la sua egemonia culturale - magari grazie all’alleanza con Nerozzi e la Funzione pubblica e anche altre categorie (tlc, alimentaristi, edili) - soffia come forza possente, in Cgil. Se solo, ogni tanto, anche i riformisti battessero qualche colpo... |