La Rinascente punta al raddoppio
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venerdì 11 novembre 2005
Pagina 16 - Economia & Lavoro
La Rinascente punta al raddoppio
Investimenti per 110 milioni: obiettivo, aumentare del 100% i ricavi
Per la Rinascente sembrano ormai conclusi i difficili tempi della riorganizzazione. Passato il controllo dalla famiglia Agnelli alla cordata Tamerice, è ora di rilancio: il nuovo piano di sviluppo 2006-2012, presentato ieri a Milano, prevede infatti il raddoppio del fatturato da 292 milioni a 605 milioni di euro in sette anni e circa 110 milioni di euro d’investimenti per la messa a nuovo dei grandi magazzini.
«La Rinascente si trova ad un momento di svolta - ha annunciato l’amministratore delegato Vittorio Radice, in Italia dopo essere stato a lungo ai vertici del colosso inglese Selfridges - abbiamo tutti gli ingredienti necessari per garantire il successo della società: un azionariato solido e determinato, una strategia chiara e differenziata, un personale capace di cambiamento». Lo scorso mese si è infatti conclusa la ristrutturazione societaria con l’acquisizione da parte di Investitori Associati (46%), Deutsche Bank Real Estate (30%), Pirelli Re (20%) e famiglia Borletti (4%), che ha portato alla scissione del patrimonio immobiliare, gestito da Tamerice, e alla separazione di Rinascente ed Upim in due srl distinte.
Il piano industriale prevede già alla chiusura del 2005 di azzerare le perdite nel risultato operativo (l’anno scorso ammontavano a 3,1 milioni di euro) e di incrementare i ricavi tra il 3% e il 4%. Le parole d’ordine che guideranno il rilancio saranno design, moda e life-style: vale a dire una gamma completa di prodotti e servizi in grado di portare La Rinascente al livello di operatori stranieri come i francesi La Fayette. In tale senso saranno due i punti vendita di bandiera, «flagship» da circa 20mila metri quadrati di superficie espositiva: lo storico di Milano Duomo e quello di futura costruzione a Roma. Tutti i grandi magazzini saranno rinnovati e saranno aperti cinque nuovi negozi a Bologna, Venezia, Verona, Messina e Brescia e il personale di vendita dovrebbe gradualmente crescere da 1.700 a oltre 2000 dipendenti nel 2012. Verranno chiusi, come già annunciato, i grandi magazzini a Lodi e Bergamo e saranno trasferiti quelli di Roma Colonna, Napoli, Bari, Milano Certosa e Grugliasco (Torino).
Per quanto riguarda il debito, che al termine del 2004 ammontava complessivamente a circa 112 milioni di euro, «a fine anno dovrebbe attestarsi intorno a 30 milioni solo per Rinascente» ha precisato Francisco Truglia, il direttore finanziario. In corso i colloqui con alcune banche per la rinegoziazione del debito, tra cui probabilmente Deutsche Bank.
l.v.
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