18/9/2003 ore: 10:41

La nuova sfida dei consumatori: accordi di settore

Contenuti associati



Click here to find out more!
  Economia




giovedì 18 settembre 2003

Dopo lo sciopero della spesa
La nuova sfida
dei consumatori:
accordi di settore
di 
Laura Matteucci

MILANO Le associazioni dei consumatori si preparano alla prossima
battaglia. Dopo il successo dello sciopero della spesa organizzato martedì scorso dalle quattro associazioni dell’Intesa Federconsumatori, Adusbef, Adoc, Codacons), sul caroprezzi non intendono abbassare la guardia. E stanno già definendo alcuni accordi interprofessionali, una sorta di autoregolamentazione per il blocco dei prezzi in ristoranti, bar e locali pubblici. «Siamo disponibili - dice Rosario Trefiletti, Federconsumatori - anche a stringere degli accordi seri con le assicurazioni», altro cavallo di battaglia delle associazioni, che infatti annunciano per lunedì gli ultimi dati aggiornati sulle Rc auto.
Le polizze, comunque, sono ancora in continuo aumento, dell’8-10% su base annua. Andamento anomalo, denunciano i consumatori,
anche per il prezzo della benzina: considerando la rivalutazione
dell’euro che abbatte il costo industriale, e considerando che quest’estate il petrolio costa come nel 2002 (27 dollari al barile), il prezzo finale dovrebbe essere inferiore di circa 8 centesimi al litro. «Le compagnie con un tale sovrapprezzo lucrano 115 milioni di euro al mese - denunciano le associazioni - e lo Stato incassa, per via dell’Iva, oltre 26 milioni di euro. E a farne le spese sono come sempre i consumatori». L’Intesa ha peraltro già richiesto al governo un tavolo di confronto, per un adeguamento delle tariffe, e per richiedere un bonus fiscale per i meno abbienti. Anche il presidente
della Confederazione degli agricoltori (Cia), Massimo Pacetti, chiede al governo un incontro con i rappresentanti del mondo agricolo, per verificare il funzionamento degli organismi che studiano l’andamento
dei prezzi.
E continua intanto l’impennata dei prezzi degli ortaggi nella prima
settimana di settembre. Secondo l’Osservatorio prezzi MipafIsmea i
listini al dettaglio sono aumentati sia su base settimanale (+ 8,2%), sia
rispetto alla stessa settimana dello scorso anno (+ 26,6%), mentre
all’origine si registra un + 13% sull’ultima settimana di agosto e un +
32,4% rispetto al 2002. I prezzi rincarano anche all’ingrosso, segnando un + 7,5% rispetto a sette giorni fa e un + 33% su base annua.
Al consumo ad aumentare sono soprattutto melanzane (+ 29%),
fagiolini (+ 16%) e zucchine (+ 17%). Stabili gli scontrini di lattughe,
cipolle, patate e carote. Su base annua, l’Osservatorio mostra prezzi in aumento per la maggior parte dei prodotti, con punte del 33% per i
pomodori, del 27% per le patate e del 25% per le melanzane.
All’ingrosso, i prezzi si contraggono del 4% su base settimanale (+
16,5% sulla stessa settimana del 2002). Per la fase al dettaglio, mele e uva da tavola segnano, sull’ultima settimana di agosto, aumenti rispettivamente del 4,4% e del 6%. Rispetto allo scorso anno, si segnalano aumenti a due cifre per i listini di pesche (+ 23,5%), mele (+ 17,4%) e prugne (+ 11,3%).
Quanto ai consumi, il Panel Ismea-Nielsen segnala una battuta
d’arresto per gli acquisti di ortaggi freschi nella prima settimana di
settembre rispetto al 2002 (- 13,6%). Contrazione degli acquisti (- 6%) anche per la frutta Non partecipano direttamente allo sciopero nemmeno Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale dei consumatori: le cinque sigle dicono «no allo sciopero indiscriminato», ma nello stesso tempo invitano i cittadini «al boicottaggio mirato continuato» di alcuni esercizi commerciali.




   

Close menu