La Finanziaria passa in aula, l´opposizione se ne va

(Del 27/10/2002 Sezione: Economia Pag. 19)
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VIA LIBERA IN COMMISSIONE. LE ULTIME MODIFICHE COL MAXIEMENDAMENTO DEL GOVERNO. GIOVEDÌ IL DIBATTITO PER I DEPUTATI, APPROVAZIONE PREVISTA IL 4 NOVEMBRE
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La Finanziaria passa in aula, l´opposizione se ne va |
Protesta per la blindatura. Vegas: non serve un intervento aggiuntivo |
ROMA Il governo stringe sulla Finanziaria che proprio in questa settimana conoscerà la sue ultime limature. Ieri è stata congedata dalla commissione Bilancio della Camera, martedì affronterà l´esame delle parti sociali, mercoledì o giovedì è atteso il maxiemendamento in cui il governo farà confluire le sue modifiche. Un lavoro serrato e «definitivo», nel senso che non ci sarà alcuna manovra bis a metà anno, stando a una dichiarazione del sottosegretario Vegas che riprende l´auspicio espresso due giorni fa dallo stesso Berlusconi: «La Finanziaria è nelle condizioni di rispettare gli obiettivi europei - ha detto Vegas - e non avrà bisogno di un intervento aggiuntivo, la cosa importante è che la maggioranza ha accettato la linea del governo e che per la prima volta non ci sono state le vecchie pratiche localistiche da parte dei parlamentari, pressati da richieste particolaristiche». La spedita marcia di questa manovra ha però conosciuto ieri un grave atto di protesta da parte delle opposizioni che hanno abbandonato i lavori della Commissione, perché ritenuti politicamente «inutili e improduttivi». La legge approderà comunque al voto il 4 novembre, secondo un impianto non stravolto. Le principali novità introdotte sono ormai note: l´abolizione del divieto di cumulo fra redditi da lavoro e redditi da pensione, a patto che il lavoratore abbia raggiunto i 58 anni di età e maturato 37 anni di contributi; la proroga degli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni edilizie al 30 giugno 2003; l'introduzione di una tassa sul porno; la riduzione del ticket sulle cure termali da 70 a 50 euro; e la deroga al blocco delle assunzioni anche per il personale dei Beni culturali, più - ovviamente - la modifica dello sgravio Irpef causata dall'«incidente» di percorso dell'emendamento di An che verrà probabilmente rettificato. Le ultime modifiche - si diceva - dovrebbero apparire nel maximendamento che il governo appronterà nella fatidica giornata di martedì 29, quando ci sarà l´incontro con le parti sociali e l´esame delle norme sulla finanza locale. In quella sede «Confindustria andrà a verificare se le sue sollecitazioni avranno trovato accoglienza». E´ stato lo stesso presidente Antonio D´Amato a ricordarlo, sottolineando come le critiche della sua organizzazione vadano nel senso di una «forte correzione di rotta per quanto riguarda le politiche per il Mezzogiorno», in linea peraltro con le istanze del sindacato. Per D'Amato, nel Mezzogiorno si deve lavorare potendo contare non solo sulla certezza delle risorse, ma anche degli strumenti di politica industriale, «perché lo sviluppo del Sud si fa portando investimenti dal mondo nel Mezzogiorno. È per questa ragione - ha detto - che andare a cambiare in corso d'opera, a pochi anni dalla scadenza dell'agenda 2000/2006, le politiche di incentivazione è una decisione che crea confusione in chi già investe e più incertezza in chi non investe ancora e dobbiamo portare nel Sud». Sempre il 29 ci sarà anche una riunione, più «tecnica» al ministero dell'Economia, per definire le questioni aperte sulla fiscalità e i t rasferimenti agli enti locali. Il sottosegretario Giuseppe Vegas ha spiegato in Commissione che la proposta del governo agli enti locali potrebbe riguardare l'eliminazione del tetto di spesa per l'acquisto di beni e servizi. Si tratta di un vincolo che agisce attualmente nella Finanziaria accanto a quello per il contenimento del disavanzo degli enti locali, ma che è stato contestato da Regioni e Comuni, che vi leggono una limitazione alla loro libertà di scelta in materia di spesa. Altri temi ancora sub judice verranno poi affrontati direttamente in aula, tra questi le risorse per la scuola e i fondi per gli insegnanti di sostegno e l'eventuale trasformazione del concordato in condono. Quanto alla protesta dell´opposizione che ha abbandonato i lavori della commissione Bilancio prima delle dichiarazioni di voto, Gianfranco Morgando (Margherita) ha spiegato che la loro posizione «sarà argomentata con due relazioni di minoranza. Si è iniziato tardi - ha detto - si è discusso senza avere indicazioni sulla linea del governo con continui rinvii all'Aula. Siamo stati impossibilitati a lavorare come parlamentari. Contrariamente a quanto accaduto negli scorsi anni la Commissione non ha potuto prendere alcuna decisione. Il governo non sapeva cosa fare e ha rinviato tutto al maxiemendamento».
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Raffaello Masci
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