La Finanziaria Il pacchetto nel maxi-emendamento - Welfare per gli atipici
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Mini indennità di disoccupazione per i collaboratori a progetto che restano senza occupazione, aumentando quella attuale dal 20 al 30% del reddito percepito l’anno prima; premio per le agenzie private che ricollocano i cassintegrati; proroga degli sgravi sul salario aziendale; mini sanatoria per gli imprenditori che non hanno pagato i contributi previdenziali i quali potrebbero farlo con un forte sconto (almeno del 60%) sulle sanzioni. Queste le principali misure sul lavoro che dovrebbero entrare nel maxiemendamento alla Finanziaria che il governo presenterà durante l’esame alla Camera che comincia questa settimana.
Ci sarà poi un parte fiscale, dove il pezzo forte potrebbe essere lo scontrino col gratta e vinci, come misura per sconfiggere l’evasione, ma ci sarebbe anche una riedizione riveduta e corretta della Robin Hood tax su banche e petrolieri, in particolare per punire le compagnie che ritardano nell’abbassare i prezzi alla pompa quando scende la quotazione del greggio. Infine, nella manovra dovrebbe entrare anche una parte sugli investimenti per rilanciare l’economia, con la Banca per il Mezzogiorno e i fondi per banda larga per velocizzare internet. Su quest’ultimo punto ieri il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, ha detto: «È un investimento prioritario da portare avanti. Il presidente Berlusconi ne è convinto ed io sono convinto che prima della fine dell’anno porteremo in approvazione e finanzieremo la banda larga nel nostro Paese».
Sul pacchetto welfare ieri è intervenuta Assolavoro, che rappresenta le agenzie private, auspicando l’introduzione del premio sul ricollocamento dei cassintegrati al quale sta lavorando il ministro, Maurizio Sacconi. Al ministero si ragiona intorno ai mille euro che le agenzie dovrebbero ricevere (con modalità da definire) per ogni lavoratore al quale riuscissero a trovare un nuovo posto stabile, ma la richiesta si scontra con la linea del Tesoro chiusa a tutte le proposte di spesa. Non ci dovrebbero comunque essere problemi per i maggiori sostegni ai collaboratori a progetto anche perché l’una tantum del 20% introdotta all’inizio dell’anno non ha funzionato (i beneficiari sarebbero appena un migliaio). Si punta quindi a estendere la platea, ampliando i requisiti di reddito, e ad aumentare al 30% il sussidio. Sempre per i co.co.pro dovrebbe inoltre essere prevista la possibilità di calcolare il periodo di collaborazione ai fini del requisito contributivo per l’accesso all’indennità di disoccupazione (che finora spetta solo ai lavoratori dipendenti) nel limite di un terzo. Intanto dalla maggioranza salgono richieste di una correzione più robusta. Secondo Maurizio Leo (Pdl) sul-l’Irap «qualcosa si dovrà fare» mentre il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, invoca «interventi a favore del lavoro autonomo».