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mercoled? 10 maggio 2006
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ERESIE 2. ?SUPERARE LA BIAGI IN MONDO NON REGRESSIVO?
La Cgil ?discute? le tesi di Ichino Questa volta non ? un no a priori
Qualcosa si muove, in casa Cgil, e proprio in uno dei dialoghi che presenta pi? spine, quello che riguarda precariet? e legge 30. Per la prima volta, infatti, una proposta di un gruppo di economisti dichiaratamente liberal, quelli de lavoce.info, viene presa in considerazione e, principale novit?, potrebbe partire il dialogo persino con un giuslavorista come Pietro Ichino, fino a ieri al bando. Dalla Cgil sostengono che a cambiare atteggiamento ? stato proprio Ichino, commentando e sostenendo prima sul sito lavoce.info e poi sul Corriere della Sera, che ieri lo ha rilanciato, il pacchetto di proposte di Boeri e Garibaldi che suggerisce un percorso principale di accesso al lavoro in tre tappe (prova, inserimento e stabilit?): ?Tre possibili assetti di un nuovo regime unitario del rapporto di lavoro tipico che porti al superamento del dualismo attuale tra lavoro di serie A e serie B?, scrive. Ma il passaggio del ragionamento di Ichino che piace di pi? alla Cgil (?per la prima volta non ci considera dei dinosauri, ma degli interlocutori, da qui pu? partire un dialogo, stiamo elaborando una risposta diretta alle loro proposte, entrando nel merito delle questioni?, si sottolinea) ? quando dice che ?la scelta compiuta dalla Cgil al congresso, sul terreno della riforma dei rapporti di lavoro, ? difficilmente contestabile nel suo assunto di fondo: la protezione offerta dal diritto del lavoro, quale che ne sia il contenuto, deve essere estesa a tutti i lavoratori in posizione di dipendenza economica?. E se di Boeri-Garibaldi lo stesso Epifani aveva detto: ?Ho opinioni diverse su certi punti ma ? una proposta organica?, il nuovo assetto del mercato del lavoro avanzato da Ichino (superamento della distinzione tra lavoratori subordinati e parasubordinati, tra lavoratori e cococo per un diboscamento della giungla dei rapporti atipici, etc.) fa ragionare molte teste pensanti, in Cgil. ?La Cgil ? stata accusata a lungo di ideologia, ora ne vengono apprezzati gli assunti di fondo. Bene?, dice Fulvio Fammoni, ?le nostre proposte su lavoro nero e sommerso e la nostra idea che il lavoro atipico deve costare di pi? di quello indeterminato entrano in circolo ma soprattutto si discute di una legislazione sul lavoro alternativa all’attuale. Vuol dire una nuova legge, poi vedremo il merito, anche se a caldo noto che i costi di una nuova legislazione non possono gravare solo sui lavoratori ma anche sull’impresa?, spiega, ma sottolineando che ?viene recepito il nostro assunto di base sul superamento dell’attuale dualismo che caratterizza il mercato del lavoro?. ?Indubbiamente una proposta utile?, la definisce il presidente dell’Ires-Cgil Agostino Megale, riformista doc, ?che converge sull’obiettivo di superare tutte le precariet?. Ma per produrre stabilit? sul lavoro non ? utile solo disboscare. Manca nella proposta la considerazione che un lavoro flessibile come quello dei cocopro o dei cococo nella Pa non sono assimilabili n? al tempo indeterminato n? al tempo determinato ma vanno considerati come i nuovi lavoratori flessibili e non pi? precari, a partire dall’applicazione per loro di un costo del lavoro pari o superiore. Inoltre, non si fa riferimento all’apprendistato, una forma d’ingresso nel mercato del lavoro da rilanciare e da stabilizzare?. Il punto vero ? che, per la Cgil, con tali proposte la discussione sulla legge 30 viene superata da quella su come stabilizzare meglio il lavoro precario, un modo per uscire dalle secche di polemiche ?nominalistiche?. E se per la Uil le proposte per superare la legge Biagi avanzate dagli economisti della voce sono ?teoriche e cervellotiche? (Fabio Canapa) e la Cisl torna a insistere sulla necessit? di ?semplificare, non certo di abrogare la legge 30? (Pierpaolo Baretta), ? anche vero che i rapporti tra le tre confederazioni volgono al tempo discreto, in questi giorni, e che il metodo del doppio confronto (con le parti e col governo) forse sta per partire. Anche dalla politica, intanto, arrivano commenti. Il responsabile Lavoro dei Ds Cesare Damiano apprezza il senso della proposta di Ichino: ?L’importante ? battere la precariet?, la direzione ? giusta, gli strumenti possono essere diversi. Nel programma dell’Unione abbiamo previsto credito d’imposta, limiti alla reiterazione dei contratti di lavoro flessibili; far costare di pi? il lavoro a tempo determinato. Su tali punti stiamo lavorando e faremo presto proposte concrete?. Il responsabile Lavoro del Prc, Paolo Ferrero, ? scettico (?Mi sembrano proposte che mirano a una riduzione delle tutele?) ma pi? che altro le giudica ?proposte laterali?: ?il cuore degli interventi da fare sta nel programma dell’Unione?, dice, ?e su quello troveremo la quadra?. A meno non la trovino Ichino e la Cgil. Sarebbe un evento.
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