La Cgil conferma lo sciopero generale Cisl e Uil: inapplicato il Patto Italia
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ItaliaOggi (Primo Piano) Numero 233, pag. 2 del 2/10/2002 di Gigi Balbo
Sindacati divisi sulla Finanziaria illustrata ieri alla camera dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Perplessità ma anche aperture, in particolare sono arrivate da Cisl e Uil, cioè dai sindacati che hanno sottoscritto il Patto per l'Italia e che per questo hanno rotto con la Cgil. No invece per il sindacato guidato da Guglielmo Epifani, che conferma lo sciopero generale già indetto contro il governo. Il leader della Uil, Luigi Angeletti, alla soddisfazione per gli sgravi Irpef ha però affiancato la preoccupazione per una politica di sviluppo del Mezzogiorno ancora ´non chiara ' e per gli effetti che i tagli dei trasferimenti agli enti locali potranno comportare sul welfare. ´La Finanziaria non applica il Patto per l'Italia per quel che riguarda il Mezzogiorno', ha affermato il segretario generale della Uil aggiungendo: ´Aspettiamo dei cambiamenti profondi su questo aspetto prima che il testo vada in parlamento. Nei prossimi dieci giorni avremo un confronto con il governo sulla Finanziaria e chiederemo all'esecutivo di fare propri gli emendamenti che noi proporremo'. I punti critici secondo Angeletti, sono le risorse, la cumulabilità del credito di imposta con la Tremonti-bis, il finanziamento dei contratti d'area: ´Il problema vero', ha sottolineato, ´non è quello degli stanziamenti che sono scritti nella Finanziaria, ma il meccanismo con il quale i soldi vengono spesi'. I timori della Uil sono condivisi anche nella Cisl. Il segretario generale di via Po ha preso tempo. ´Daremo un giudizio definitivo', ha detto, ´solo quando avremo visto le tabelle e verificato se ci sarà il recepimento dell'accordo sul Patto per l'Italia stipulato con il governo. Ma un punto fermo c'è: le politiche per il Mezzogiorno, così come appaiono in queste prime ore non vanno. Se, alla fine del passaggio parlamentare, saranno confermati gli interventi contro le agevolazioni per il Sud sicuramente il nostro giudizio sarà alquanto critico. Il problema è proprio questo, quale è la coerenza del governo rispetto a un accordo che alla mia organizzazione è costato molto in termini di aggressioni, di assalto alle mie sedi...Saremo esattori molto, molto esigenti'. Per Pezzotta quanto di positivo la manovra del governo contempla, a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale per i redditi medio-bassi, nasce dal patto per l'Italia. Per Pezzotta, infatti, ´se è vero che si mette da una parte ma si toglie dall'altra, è vero anche che grazie agli impegni del Patto almeno si arriva a un pareggio. Il rischio era peggiore: non arrivare nemmeno alla parità tra tagli e concessioni'. Ma il giudizio positivo sul capitolo fiscale non comporta per Pezzotta la promozione della Finanziaria da parte della Cisl: ´C'è un pezzo di Finanziaria che non conosce nessuno ma che è quello più importante: le tabelle che indicano le risorse. E sarà solo dopo aver preso visione di quelle che la Cisl potrà esprimere un parere complessivo di merito'. Ha confermato il suo giudizio negativo la Cgil. ´È una Finanziaria contro l'Italia', ha tuonato il segretario generale, Guglielmo Epifani. ´Non c'è rigore perché i conti sono approssimativi . Dopo mesi di propaganda ottimistica, l'esecutivo ha dovuto guardare in faccia una realtà totalmente diversa. Oggi i numeri sugli introiti previsti sono assolutamente aleatori e il concordato fiscale oltre a essere iniquo dal punto di vista morale, è del tutto sovrastimato rispetto alle possibilità reali'. La Finanziaria inoltre, per Epifani, non assicura sviluppo perché taglia agevolazioni e investimenti ai settori produttivi e soprattutto al Mezzogiorno. ´Il limite del patto per l'Italia', ha detto ancora, ´si trova confermato così come la Cgil aveva più volta denunciato. Un imprenditore che volesse investire oggi nel Sud non potrebbe farlo perché non sa quale quadro di agevolazioni e convenienze ha a disposizione. Per non parlare del fatto che questa Finanziaria', ha concluso, ´ripristina una grande centralizzazione delle decisioni di spesa, un'assoluta discrezionalità di Roma a danno di comuni e regioni'. Positivo il commento di Stefano Cetica, segretario generale dell'Ugl. ´Nella Finanziaria', ha detto Cetica, ´c'è lo sgravio fiscale per le fasce più deboli dei contribuenti e ci sono le risorse per sostenere gli impegni assunti con il patto per l'Italia, ma, soprattutto, non c'è la riforma delle pensioni'. Il giudizio dei sindacati - La Cgil - Non ce'è rigore, il concordato fiscale è iniquo, tagliate agevolazioni e investimenti ai settori produttivi - La Cisl - Promossa la riduzione della pressione fiscale per i redditi medio bassi, attese le tabelle sulle risorse - La Uil- Promossi gli sgravi Irpef, preoccupa la politica non chiara per il sud |