La Camst fa shopping nel Veneto

Bologna - 12 novembre 2003 |
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La Camst fa shopping nel Veneto Comprate tre aziende di ristorazione |
Camst, il colosso della ristorazione (seconda in Italia solo al gruppo Autogrill, controllato dai Benetton) ha fatto shopping in Veneto, rafforzando la propria presenza in una delle aree più dinamiche del Paese. Tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno il gruppo guidato da Marco Minella ha, infatti acquisito tre aziende: la Ve-Gra e la Spega di Vicenza, e la Agogest di Padova. «Sono tre aziende — spiega Minella — fortemente radicate sul territorio e specializzate nella produzione di pasti per comunità. Complessivamente — dice il segretario generale della Camst — preparano 36.500 pasti giornalieri. Ma uno degli aspetti interessanti è la penetrazione della Spega in Friuli: una regione dove siamo in forte espansione al punto che, come numero di dipendenti, dopo le acciaierie di Udine siamo la seconda azienda con una forza di 500 addetti». E il valore della transazione? «L'investimento complessivo è stato di 34 milioni di euro, mentre il fatturato aggregato delle tre aziende è nell'ordine di 32 milioni. Uno 'shopping' che conferma la nostra solidità, ed è significativo — aggiunge Minella — che il punto di pareggio tra investimento e ritorno è già stato raggiunto. Adesso possiamo dire con fierezza di essere leader in quella regione, ma la nostra presenza sta crescendo in tutte le aree più importanti lungo lo Stivale. Credo che la Camst sia una delle pochissime aziende bolognesi che investe e si estende sul mercato». E i prossimi traguardi? «Beh, il momento che l'Italia sta attraversando non è dei più favorevoli. Faccio un esempio: chi è in cassa integrazione non mangia alla mensa aziendale, e la propensione alla spesa delle famiglie è diminuita. Il futuro? Guardiamo con grande attenzione alle prossime gare per i punti di ristoro sulla rete autostradale italiana, ma non dimentichiamno che quest'anno abbiamo anche acquisito un'azienda con 400 dipendenti a Berlino, rafforzandoci ulteriormente. Mi piace ricordare che siamo il più grande 'ristorante' italiano con 870 cuochi a libro paga». Nel 2003 il gruppo Camst (che spazia dalla ristorazione aziendale, scolastica e sanitaria, fino ai grandi eventi, passando dai punti singoli e dalle stazioni ferroviarie) dovrebbe superare un fatturato di 500 milioni di euro con un utile di 7 «confermado un trend di crescita che si è attestato sul 10% all'anno. Possiamo tranquillamente dire di godere di buona salute» dice Minella. E la Fiera? «La mia designazione nel Cda mi ha soddisfatto e onorato. Le polemiche? Mi sono sembrate insussistenti: la Camst si occupa di ristorazione nelle fiere in Italia e all'estero da 25 anni, e la prossima settimana saremo a Barcellona per il servizio di catering della Gd. Quanto ad una nostra partecipazione a questa struttura che ha dato valore alla città, nel momento della privatizzazione saremo presenti con altre imprese della cooperazione bolognese».
di Marco Tavasani
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