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INDICI ALTERNATIVI
 L'ultimo responso del Big Mac «Il peso deve calare del 40%»
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MILANO - Il peso argentino? Va svalutato di un 30-40% per riportarlo in linea con il valore reale dei Paesi direttamente concorrenti, Brasile in testa. Il responso quantitativo di può ottenere dal Big Mac Index, cioè il confronto tra i prezzi locali del panino più famoso e diffuso del mondo. Un confronto elaborato periodicamente dall'«Economist», che ne ha pubblicata ieri una versione aggiornata al 14 dicembre. Da questa si ricava che il peso è sopravvalutato del 66% verso il real brasiliano e di un 24% sul peso cileno. Meno forte il divario con peso colombiano (solo 7%, ma è una narco-valuta) e addirittura c'è un vantaggio competitivo del 13% sul sol peruviano; segno che l'ondata di svalutazioni, partita con la crisi del real di quattro anni fa, potrebbe estendersi in America Latina. L'indice Big Mac è costruito partendo dai prezzi in valuta locale del panino imbottito di carne trita, tradotti in dollari ai cambi correnti. Secondo la teoria del prezzo unico, su cui si incentra il calcolo delle parità di potere d'acquisto, questo prezzo dovrebbe essere identico tra le nazioni; scostamenti rispetto a questa ideale identità danno una misura di sopravvalutazione o sottovalutazione reale del cambio. Ovviamente, la teoria del prezzo unico è spesso smentita dalla raltà, perché è valida solo per merci commerciate internazionalmente e con un basso costo del trasporto. Condizioni che sono ben poco rispettate dal Big Mac. Tuttavia, il prezzo di questo panino è determinato più dalla manodopera che dalla materia prima; è essenzialmente un servizio. E, quindi, dal confronto emergono bene i divari di costo del lavoro, tenuto conto della produttività, che è il principale punto di riferimento per la competitività. Perciò, per quanto grezzo, il confronto fornisce un'indicazione di massima degli scostamenti del cambio nominale da quello reale. Peraltro, dagli ultimi dati emerge anche una sottovalutazione dell'euro sul dollaro Usa (di circa il 7%), dello yen sul dollaro (di oltre il 10%) e una sopravvalutazione della sterlina sull'euro (di circa il 19%). Perciò euro e yen dovrebbero rafforzarsi sul dollaro (mentre accade l'opposto) e la sterlina dovrebbe perdere parecchio terreno sulla moneta unica, in vista dell'ingresso britannico nell'Uem. LP. Sabato 22 Dicembre 2001
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Paesi |
Big Mac in $ (1) |
Scarto % del cambio (2) |
Gran Bretagna |
2,89 |
+11,6 |
Perù |
2,89 |
+11,6 |
Israele |
2,82 |
+8,9 |
Usa |
2,59 |
0,0 |
Argentina |
2,50 |
-3,5 |
Euro area |
2,42 |
-6,6 |
Messico |
2,42 |
-6,6 |
Sud Corea |
2,41 |
-6,9 |
Arabia Saudita |
2,40 |
-7,3 |
Colombia |
2,33 |
-10,0 |
Giappone |
2,31 |
-10,8 |
Turchia |
2,04 |
-21,2 |
Taiwan |
2,03 |
-21,6 |
Cile |
2,01 |
-22,4 |
Singapore |
1,80 |
-30,5 |
Ungheria |
1,68 |
-35,1 |
Rep. Ceca |
1,55 |
-40,2 |
Indonesia |
1,55 |
-40.2 |
Brasile |
1,51 |
-41,7 |
Polonia |
1,47 |
-43,2 |
Hong Kong |
1,44 |
-44,4 |
Tailandia |
1,26 |
-51,4 |
Russia |
1,25 |
-51,7 |
Cina |
1,21 |
-53,3 |
Malesia |
1,19 |
-54,1 |
Filippine |
1,13 |
-56,4 |
Sud Africa |
0,82 |
-68,3 |
(1) Prezzi locali tradotti in $ usando i cambi correnti; (2) Lo scarto indica sopravvalutazione (+) o sottovalutazione (-)
Fonte: Elaborazione su dati «The Economist»
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