L’ultima provocazione di Cremaschi
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Si autocandida alla Fiom, ma come successore di Rinaldini scontata la nomina di Landini
Giorgio Cremaschi si autocandida a prendere il posto di Gianni Rinaldini alla guida della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici Cgil. L’«eterno ribelle» non rinuncia, anche questa volta, a scompigliare le carte. Il mandato di Rinaldini, raggiunti gli otto anni di durata massima, scadrà tra un paio di mesi, quello di Cremaschi è scaduto da poco.
Il piano di Rinaldini (58 anni), che controlla il 73% della Fiom, è quello di lasciare la guida dei metalmeccanici nelle mani del fidatissimo Maurizio Landini, di Reggio Emilia come lui, ma 10 anni più giovane. Il cambio della guardia non dovrebbe comunque avvenire al congresso della Fiom del 14-16 aprile, dove Rinaldini si farebbe rieleggere per un mese, ma dopo quello della Cgil del 5-8 maggio.
Cremaschi però mette le mani avanti e al Diario sindacale dice: «È chiaro che il prossimo segretario della Fiom si deciderà al nostro congresso e non in camere segrete. Quanto a Landini dico solo che con me non è stato concordato che lui diventi segretario generale e che per questa carica c’è anche la mia candidatura, una candidatura oserei dire naturale». «È chiaro — continua — che sceglierà l’organizzazione. Io e Landini non siamo la stessa cosa, abbiamo un profilo politico diverso. Se la Fiom sceglie di mantenere una posizione di forte opposizione nella Cgil, ci sono io».
In realtà, quella di Cremaschi sembra più che altro una mossa disperata visto che, come lui stesso ammette, una eventuale sua elezione a segretario generale sarebbe «l’unico modo per restare nella Fiom nazionale». Ma dopo la sonora sconfitta della mozione anti-Epifani che aveva proprio in Cremaschi uno dei promotori, si tratta di una possibilità irrealistica.