L'opposizione: il Governo presenti un nuovo progetto

L'opposizione: il Governo presenti un nuovo progetto |
PARMA - Un dialogo sociale che riparta su nuove basi, scavalcando l'articolo 18 e riportando al centro anche la sfida della coesione e del consenso sociale. Ma anche la soluzione del conflitto di interessi, la spinta sulle liberalizzazioni e un percorso riformista non «a fasi alterne», come lo definisce Pierluigi Bersani, ex-ministro dei Ds, ricordando da un lato il contratto del pubblico impiego fatto sotto la minaccia di uno sciopero generale e dall'altro «le parole usate sulla manifestazione del 23 marzo». Bersani sottolinea i toni critici di Confindustria verso il Governo «che non ha risolto i nodi». È l'opposizione più dialogante quella presente a Parma, impegnata in un faccia a faccia con il Governo. In discussione, l'ex ministro della Margherita, Enrico Letta, e Pierluigi Bersani, mettono le priorità dell'agenda riformista dell'Esecutivo ma senza negare una futura collaborazione. «Spero - dice Letta - che dopo il 16 aprile il Governo faccia nuove proposte e riannodi il dialogo. Lo dico pur essendo all'opposizione perché è necessario che le riforme si facciano. Se ci saranno nuove proposte, con risorse economiche - ha concluso Letta - credo che il dialogo possa essere riannodato». Il «carico da 90» (come lo bolla Bersani) del conflitto d'interessi pesa nei rapporti tra opposizione e maggioranza ed è stato oggetto di un botta e risposta tra il vicepremier e Bersani. «Se su questa vicenda si supererà con uno scontro come quello che si delinea tra maggioranza e opposizione nelle prossime settimane - ha detto Bersani - potremo dare l'addio a una discussione di riforme per non so quanto tempo». Per Fini l'opposizione pone «pregiudiziali» ma «la maggioranza ha il diritto-dovere di governare e ha già presentato un Ddl per regolare la materia definita conflitto di interessi». Ma lo scontro tra maggioranza e opposizione è destinato ad accendersi anche per lo sciopero generale. «Quello del 16 - dice Bersani - non sarà uno uno scioperetto: sarà uno sciopero serio e poi ci deve essere una trattativa ragionevole. Penso che l'articolo 18 vada tolto dal tavolo. Diversamente potrà esserci una stagione conflittuale molto pericolosa dal lato dell'economia». Enrico Morando dei Ds "apre" a una discussione anche sull'articolo 18, purché se ne discuta a un tavolo di confronto dove si parli anche di ammortizzatori e di previdenza. Sabato 13 Aprile 2002
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