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Mercato del lavoro - Indagine Istat di luglio: l'incremento di 391mila unità è inferiore ai mesi precedenti
 L'occupazione perde lo sprint Continua il rilancio del Sud e la disoccupazione (9,2%) è ai minimi dal '92 - Al palo le forme d'impiego a tempo Elio Pagnotta
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(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - Continua la crescita del lavoro pur con un rallentamento rispetto alle precedenti rilevazioni. Anche in luglio l'occupazione ha registrato un incremento che sfiora le 400mila unità (erano 443mila i posti in più ad aprile con un +2,1% e 656mila a gennaio), mentre la disoccupazione è scesa al 9,2%. Gli occupati nello scorso mese di luglio hanno messo a segno un incremento dell'1,8% su base annua, toccando un totale di 21 milioni e 713mila unità. Questo risultato ha trovato conferma speculare nella decisa discesa della disoccupazione (-8,8%, è il decimo calo consecutivo), che ha portato il numero dei senza lavoro ai minimi dell'ultimo decennio. E queste non sono le uniche indicazioni positive che emergono dai dati Istat di luglio: ad esempio, segnali importanti continuano ad arrivare anche dal Mezzogiorno, dove l'occupazione ha fatto registrare un aumento del 3,3% e i senza lavoro sono calati dell'8,1 per cento. Tra i diversi settori, da sottolineare il nuovo aumento - il quarto consecutivo - dell'agricoltura (+0,6%), che ha così assecondato la moderata tendenza alla crescita dell'industria (un +0,2% tutto concentrato sulle costruzioni, mentre l'industria in senso stretto accusa una flessione) e quella più vivace del terziario (+2,8%). L'occupazione ha superato di 391mila unità i livelli raggiunti nel luglio dell'anno passato e contemporaneamente si è registrata una discesa della disoccupazione pari a 212mila unità. Buoni anche i dati destagionalizzati: congiunturalmente (e cioè rispetto all'aprile 2001), l'occupazione è salita dello 0,6% (+127mila unità), mentre la disoccupazione è diminuita dell'1,1% (-26mila unità). Secondo l'Istat nel luglio 2001 l'espansione va attribuita al lavoro "classico" (permanente a tempo pieno), che con un incremento di 278mila unità ha segnato una variazione positiva del 2,2 per cento. Meno vivace che in passato il contributo del lavoro atipico, che complessivamente ha fornito un "gettito" di 96mila unità (+3,9%) ed ha accusato un calo sul versante dell'occupazione a termine e a tempo parziale (-7mila unità). A favorire la crescita è stato lo slancio dei servizi (+369mila unità, +2,8%), dove il trend espansivo si è fatto sentire con particolare incisività nei comparti dei servizi alle imprese e alle famiglie e del commercio, alberghi e pubblici esercizi. In accelerazione anche l'occupazione nell'industria (+15mila addetti, +0,2%)), dove però la crescita ha riguardato soltanto le costruzioni (98mila unità, +6%), mentre l'industria in senso stretto ha denunciato una diminuzione di 83mila addetti (-1,6%). Ancora un risultato moderatamente positivo fa registrare l'agricoltura (+7mila unità, +0,6%). Da sottolineare anche che a salire in luglio sono state sia l'occupazione dipendente (+374mila unità, +2,4%) sia - ma con minore intensità - quella indipendente (+17mila unità, +0,3%). I senza lavoro sono scesi di 212mila unità, un calo che ha abbassato il tasso di disoccupazione al 9,2% (contro il 10,1% del luglio 2000), il minimo dal 1992 (9,4% il tasso destagionalizzato): si porta a ridosso di quello della Francia (8,9% in luglio) e più in basso di quello della Germania (9,3% in agosto). I senza lavoro sono il 7% tra gli uomini e il 12,5% tra le donne. Continua a diminuire la disoccupazione giovanile, che si è ridotta al 27,4%, anche questo il tasso più basso dal 1992 ad oggi. E si alleggerisce anche la disoccupazione di lunga durata (persone in cerca di lavoro da oltre dodici mesi), con un tasso che si riduce al 5,6% (è sempre il minimo dal 1992). Del miglioramento del mercato del lavoro beneficia anche il Mezzogiorno. Sotto il profilo tendenziale, e quindi tra il luglio 2000 e il luglio 2001, il tasso di disoccupazione al Sud è sceso dal 20,8% al 19% (sono 127mila disoccupati in meno). Un miglioramento si è verificato anche nelle regioni del Nord (il tasso è sceso dal 4,3% al 3,6%) e del Centro (dal 7,4% al 7,1%). Il Sud beneficia contemporaneamente di un buon aumento dell'occupazione, che toccando i 6 milioni e 140mila unità sale del 3,3% (196mila unità). Consistente la crescita nell'Italia settentrionale (+149mila unità, +1,3%) e nelle regioni centrali (+47mila occupati, +1,1%). www.ilsole24ore.com/economia Mercoledí 26 Settembre 2001
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