L´Istat rifà i conti e l´inflazione sale
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Ad agosto i prezzi sono aumentati del 2,4% anziché del 2,3%. Pesano i trasporti e i tabacchi L´Istat rifà i conti e l´inflazione sale Marzano: nulla di preoccupante. Fassino: basta minimizzare
ROMA - L´inflazione torna ai livelli di gennaio. Con un ritocco a sorpresa l´Istat smentisce se stessa e rivede al rialzo la crescita tendenziale dei prezzi, giunta in agosto al 2,4%, contro il 2,3% annunciato a caldo dopo una prima spunta dei dati; a livello congiunturale (agosto su luglio) l´incremento è stato dello 0,2%. Guardando i dati in controluce, le impennate più consistenti vengono dal capitolo "bevande alcoliche e tabacchi", a più 0,7% su luglio, e dai "trasporti" (+0,6%). Da record i rialzi registrati nei trasporti, in particolare quelli aerei internazionali saliti del 24% su luglio. Su base annua invece, sono letteralmente schizzati verso l´alto i prezzi di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+4,2%), ricreazione, spettacoli e cultura (+3,3%) e altri beni di servizi (+3,2%). Tra i capoluoghi la maglia nera di città col più alto incremento dei prezzi va a Cagliari con più 3,3%. E gli analisti guardano con preoccupazione all´autunno e all´analisi dei prezzi al consumo di settembre, che arriveranno dalle prime città campione venerdì prossimo. Secondo Donato Berardi di Ref «siamo di fronte ad un surriscaldamento imprevisto che ad agosto non si registrava da oltre cinque anni». I prezzi dunque continuano a correre pericolosamente nonostante le rassicurazioni del governo che hanno scatenato la reazione di sindacati, consumatori, opposizione e degli stessi commercianti. Secondo il ministro elle Attività produttive, Antonio Marzano «il 2,4% in un paese che ancora ricorda un´inflazione addirittura a due cifre, non è assolutamente un dato allarmante. Anzi, l´inflazione è sotto controllo». Alla serenità del ministro ha fatto eco lo stupore del leader dei Ds Piero Fassino: «Trovo sconcertante che di fronte a dati sempre più preoccupanti dell´andamento dell´economia italiana tutti i ministri minimizzino e continuino a far finta di niente...». Giudizi molto severi anche dalle associazioni dei consumatori, da Confesercenti e Confcommercio. Infine secondo un´inchiesta de il Sole 24 Ore sul costo di 30 prodotti di largo consumo nelle principali città, fare lo shopping a Potenza costa 17 euro in meno rispetto a Genova.
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