13/6/2005 ore: 10:40
L´Istat conferma: Italia in recessione
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Nei primi tre mesi dell´anno Pil a -0,5%: è il secondo trimestre consecutivo che la crescita è negativa L´Istat conferma: Italia in recessione Il debito sfonda quota 1.500 miliardi Berlusconi:ma il paese è ricco. Prodi:il sistema non tiene Al di là del dato sul Pil, inoltre, cattive notizie arrivano dal fronte dei conti: Bankitalia segnala che a marzo, il debito pubblico ha raggiunto un record assoluto superando per la prima volta la soglia dei 1500 miliardi di euro (1.501,138 per esattezza). Circa 8 miliardi in più rispetto al mese precedente, 58 rispetto ad un anno fa. Ad allargare la voragine, secondo via Nazionale, avrebbero contribuito più le amministrazioni centrali che quelle locali. Ora - si precisa - prima di arrivare ad una valutazione definitiva si dovrà aspettare la fine dell´anno e tenere conto degli interventi di contenimento che il governo metterà in atto. Ma è certo che la svolta di questi ultimi mesi non faciliterà il raggiungimento dell´obiettivo per il rapporto debito-Pil, per quest´anno fissato al 105,3 per cento. L´unica nota positiva registrata dalla Banca d´Italia riguarda l´andamento delle entrate tributarie: da gennaio ad aprile sono aumentate del 6,3 rispetto allo stesso periodo del 2004, anche se fra marzo e aprile si è al contrario notata una frenata. Per quanto riguarda invece il Pil va aggiunto che a tale risultato si è arrivati soprattutto grazie al tonfo dell´export: nei primi tre mesi dell´anno le vendite all´estero, rispetto all´ultimo trimestre del 2004 , sono diminuite del 4,1 per cento. Non meglio hanno fatto quelle interne visto l´andamento pressoché piatto dei consumi. Né consola il confronto internazionale: nello stesso periodo Eurolandia è cresciuta in media dello 0,5 per cento, il Giappone dell´1, gli Usa dello 0,9 per cento. Se Domenico Siniscalco, ministro dell´Economia, si limita a considerare tali risultati inevitabilmente legati «alla forza dell´euro», il premier Berlusconi prosegue sulla strada dell´ottimismo. «Dobbiamo essere consapevoli della fortuna di essere nati in un paese così meraviglioso - ha detto - L´Italia è un paese ricco, abbiamo otto volte , come ricchezza delle famiglie, quello che è il prodotto nazionale». Ecco, ammette forse «non sa far fruttare così tanto bene la sua ricchezza», magari dovrebbe investire «oltre che nel settore finanziario anche sulle imprese». Una lettura criticata dall´opposizione, ma anche dalla Lega. Roberto Calderoli, ministro delle Riforme commenta: «Bisogna avere il coraggio di riconoscere quella che è la realtà dei fatti, altrimenti la gente non ti dà più credito A prescindere dall´Istat, m´interessa risolvere il problema delle famiglie che non arrivano alla fine del mese». |