24/9/2003 ore: 11:39

L´inflazione vola verso il 2,9%

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 mercoledì 24 settembre 2003
Pagina 8 - Economia
 
 
ECONOMIA E POLITICA
Il dato di settembre delle città campione ci riporta ai livelli di luglio 2001.

Isae: in tre mesi media del 3%
L´inflazione vola verso il 2,9%
pesano scuola, alimentari e tlc
Allarme di sindacati e opposizione. Visco: governo incapace
      Napoli, la più cara: i prezzi corrono del 3,5 cento rispetto all´anno scorso
      LUCIO CILLIS

      ROMA - A settembre l´inflazione si avvicina pericolosamente al 2,9%. I dati provvisori che giungono dalle città campione confortano, così, le previsioni della vigilia: con l´avvio dell´anno scolastico riprendono a correre i prezzi dell´istruzione e rialzano la testa pure quelli degli alimentari, delle bevande alcoliche e si surriscaldano quelli delle comunicazioni, un comparto fino a ieri "freddo" e lontano dai rincari. Se il 2,9% verrà confermato, l´inflazione si riporterà ai livelli di 26 mesi fa, ovvero, del luglio 2001. E in attesa del dato finale, che l´Istat renderà noto a metà ottobre, si fanno i conti su un 2003 da dimenticare: a questo ritmo, avverte l´Isae, si rischia di portare la media annua al 2,7% contro il 2,5% del 2002.
      I prezzi nelle città campione. Inflazione annua più calda della media a Napoli che, con un pesante più 3,5% rispetto al settembre dell´anno scorso, si conferma la città con i rincari maggiori d´Italia. Seguono a ruota Torino con il 3,1% e Ancona, Palermo e Perugia con il 3%. Prezzi sempre in tensione a Trieste (+2,9% rispetto al settembre 2002), Genova e Venezia (+2,7%), Milano e Bologna (+2,5%), e Firenze (+2,4%) mentre il carovita corre meno a Bari (+2,2%). Gli aumenti annui più vistosi si registrano nel comparto bevande alcoliche e tabacchi: a Torino +8,4%, a Palermo +8,1%, a Napoli +7,8%, a Milano +7,4%, a Genova +7,3% mentre l´istruzione è salita dell´8% a Palermo, del 6,6% a Bologna e del 5,8% a Venezia.
      Le reazioni. Sindacati, consumatori e opposizione sono compatti nel lanciare l´allarme. Guglielmo Epifani, leader della Cgil, sottolinea come «nell´esecutivo sia assente la volontà di voler mettere sotto controllo prezzi e tariffe», mentre il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, sollecita «un impegno del governo ad aprire un confronto per capire l´andamento reale dei prezzi». Le associazioni dei consumatori: l´Intesa parla «di un´inflazione ufficiale al 2,9%, quasi il doppio della media europea». Paolo Landi, presidente di Adiconsum, aggiunge che «l´inflazione in salita è un dato negativo che in mancanza di provvedimenti, rischia di ripetersi ad ottobre». Colpi duri anche dall´opposizione. Per l´ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco (Ds) «il dato peggiora la posizione dell´Italia nel contesto europeo. E non si tratta di un´evoluzione prodotta da una congiuntura mondiale negativa: è colpa dell´incapacità del governo di guidare le dinamiche in atto in modo da correggerne o contrastarne gli effetti più dannosi». Dal fronte dei commercianti risponde la Confesercenti: «La crisi degli acquisti è paragonabile solo a quella della prima crisi petrolifera del 1973-74. Se ne uscirà - avverte Confesercenti - solo con scelte di politica economica che restituiscano fiducia e speranza alle famiglie». La risposta del governo è affidata al ministro delle Attività produttive. Per Antonio Marzano «i dati sull´inflazione a settembre sono uguali a quelli di agosto: bisogna essere prudenti». Preoccupato, infine, il commento di Confindustria. Per Stefano Parisi, «manca da parte del governo un intervento serio».

 

 
 

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