18/12/2003 ore: 11:32
Istat: i poveri spaccano l´Italia
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GIOVEDÌ 18 DICEMBRE 2003 › |
Pagina 20 - Cronaca |
Le famiglie in difficoltà sono 2 milioni e 456 mila, l´11 per cento del totale. Maglia nera alla Calabria Istat, i poveri spaccano l´Italia più della metà vive al Sud
MARIA STELLA CONTE
Due nuclei familiari su dieci nel Mezzogiorno vivono così; al Nord uno su 2. La Campania con 453 mila 584 famiglie povere totalizza da sola quasi lo stesso numero di situazioni critiche dell´intero Nord: 537 mila 254. Chi sta peggio di tutti è la Calabria dove la povertà ha un´incidenza pari al 29,8 per cento, seguono Basilicata (26,9 per cento) e Molise (26,2). La regione con una minore percentuale di poveri è la Lombardia (3,7 per cento), poi il Veneto (3,9) e l´Emilia (4,5) dove però chi non se la passa bene, se la passa un po´ peggio che nelle altre regioni del Centro-Nord. E´ povero, dicono le tabelle Istat, il 5 per cento delle famiglie del settentrione, il 6,7 di quelle del Centro e il 22, 4 di quelle del Sud. Mentre, posto pari a cento il totale, il 21,9 delle famiglie povere risiedono al Nord, l´11,8 al Centro e il 66,3 nel Mezzogiorno. Tra coloro che hanno poco, ha ancora meno chi ha un figlio, e meno ancora chi ne ha due, per non parlare di chi ne ha tre: le difficoltà per acquistare cibo, pagare un medico, o una bolletta salgono al 20,7 per cento nelle famiglie con un figlio, al 21,1 per chi ne ha due, al 33,9 per chi ne ha tre. Tra le famiglie non povere, ma con lo stesso numero di figli, le difficoltà sono rispettivamente del 6,5; 8,5;14,1 per cento. L´Istat distingue anche tra "sicuramente poveri" (5,1 per cento), "appena poveri" (5,9 per cento) e "quasi poveri" (8 per cento). Questi ultimi sono quelli che hanno livelli di spesa mensili assai prossimi alla linea di povertà, superandola per non oltre il 20 per cento. I "quasi poveri" sono un milione e 772 mila che vanno ad aggiungersi ai precedenti 2 milioni 456 mila dei "sicuramente" e "appena" poveri. Tra un anno forse l´Istat ci saprà dire da quale parte del confine saranno definitivamente scivolati. Ma essere poveri e sentirsi poveri, sono realtà separate. "Solo" l´8,7 per cento delle famiglie italiane, infatti si definisce tale; e "solo" il due per cento si considera ricco o molto ricco. E naturalmente si trova nel Mezzogiorno la percentuale maggiore di chi ha la percezione chiara del proprio svantaggio. Nel Sud che ieri, il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha paragonato con allarme al nostro Terzo Mondo. |