Ipercoop, giorni decisivi per i cinque punti vendita
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AFRAGOLA. Giorni decisivi per il futuro dei duecentocinquanta dipendenti di Unicoop Tirreno in Campania, interessati dalla procedura di mobilità. Oggi e fino a giovedì, sindacati confederali (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil) e cooperative emiliane si incontreranno di nuovo a Roma per raggiungere l`accordo finalizzato al salvataggio dell`Iper di Afragola, nonchè al rilancio del marchio nella regione. Incassato l`ok a bloccare la procedura per un mese, ora sul tavolo con Coop Estense ed Adriatica c`è quel piano industriale mal digerito dai lavoratori che prevede il passaggio a contratti part time, con la retrocessione di un livello per tutti i dipendenti, compensata dalla corresponsione di una tantum a fine di ogni anno. Solo così, per le emiliane interessate a rilevare personale e logistica dei cinque punti vendita della Campania, sarà possibile ripianare le perdite, stimate in 11 milioni di euro l`anno circa. Un rientro dai debiti, da realizzarsi in tre anni. E mentre lo scorso weekend, ad Afragola, è andato di scena l`ennesimo sciopero bianco - con il blocco degli straordinari e la chiusura dell`ipermercato dalle 12,30 -, in casa dei confederali si pensa anche a come sciogliere il nodo degli esuberi, previsti comunque anche se non si passa tutti al contratto part time. Un centinaio gli addetti da redistribuire (anche attraverso la mobilità collettiva) tra superstore di nuova apertura e tra quelli esistenti: Afragola (dove gli esuberi individuati sono duecentoventicinque), Avellino (diciotto esuberi), Quarto (sei), Napoli-Arenaccia (uno) e Santa Maria Capua Vetere (nessun taglio previsto). Quasi certo che poi si passerà alla forma più competitiva del superstore.
Rispetto alla mobilità, stoppata dal 2 agosto grazie all`intercessione dell`assessore regionale al lavoro, Severino Nappi, le parti torneranno a sedersi in Regione a settembre.