23/12/2004 ore: 10:25
Intesa e Unicredit in Ventaglio
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giovedì 23 dicembre 2004 sezione: FINANZA E MERCATI - pagina 30 Raggiunto l'accordo tra il tour operator e le banche creditrici: gli istituti entreranno nel capitale Le trattative con le banche che, come anticipato la settimana scorsa dal Sole 24 Ore, erano ormai giunte in fase molto avanzata sarebbero arrivate a conclusione alla vigilia della chiusura della scadenza dei diritti inoptati per l'aumento di capitale. Con alcune modifiche rispetto alle prime indiscrezioni trapelate: la parte "inevasa" della ricapitalizzazione da 50 milioni, un importo di circa 25 milioni, sarà sottoscritto solo da Banca Intesa e Unicredit rispetto alla short list iniziale che vedeva in campo anche SanPaolo Imi e Deutsche Bank.La banca tedesca non sarebbe più della partita, e tra l'altro risulterebbe essere stata contattata soltanto per l'emissione di un bond «high-yield» che adesso è stato accantonato; mentre il SanPaolo Imi sarebbe ancora in pista sul secondo punto dell'accordo, quello relativo al bond da 100 milioni in scadenza a maggio 2005, che sarà rifinanziato dagli istituti. Per quanto riguarda la disponibilità di nuova finanza, sottoforma di disponibilità a un eventuale nuovo aumento di capitale, c'è ancora da mettere a punto alcuni dettagli. sull'importo. Sembrano finite nelle secche, invece, le trattative su Cit. Da mesi vanno avanti i colloqui tra banche, Sviluppo Italia e l'advisor Livolsi senza che si sia finora giunti a una soluzione per la crisi della compagnia turistica. Eppure il salvataggio è sempre più urgente visto che la situazione va deteriorandosi. «Da cinque mesi non vengono più pagati gli stipendi — lamenta Andrea Cavola del Sult — mentre si susseguono incontri inconcludenti». Al momento lo stato di salute di Cit non è noto: gli ultimi dati di bilancio comunicati, relativi al primo semestre, riferivano di perdite per 30 milioni su un fatturato in calo a 107 milioni. Nei giorni scorsi i rappresentanti dei lavoratori hanno minacciato anche un possibile ricorso alla Procura di Milano, per il momento accantonato, mentre invocano per l'azienda lo stessa celerità riservata a Volare. Tra oggi e domani, secondo indiscrezioni, è previsto un nuovo vertice istituzionale, che si potrebbe essere risolutivo. La partita, spiega una fonte finanziaria, è ormai tutta in mano alle banche. Si è un po' defilata anche Sviluppo Italia, in attesa che le banche prendano una posizione. «La sensazione — rivela la medesima fonte — è che tutti attendano per fare la prima mossa, ma nessuno sembra al momento decidersi». Il timore dei sindacati è che lo stallo delle trattative in cui la compagnia si è arenata possa prolungarsi per un altro mese: a fine gennaio dovrà chiudersi l'aumento di capitale per ripianare il patrimonio netto negativo. |