25/11/2003 ore: 11:14
Inps: 70 euro ai pensionati ma è il conguaglio di fine anno
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MARTEDÌ 25 NOVEMBRE 2003 |
Pagina 29 - Economia |
Inps: 70 euro ai pensionati ma è il conguaglio di fine anno
Cgil: persi 186 euro per il fiscal drag Pezzotta su Solbes: "Stia calmo, siamo già intervenuti tre volte sulla previdenza"
Secondo i calcoli dei tecnici dell´Inps, i pensionati che hanno un imponibile di 8mila euro avranno un aumento di 110 euro (+24% sulla tredicesima del 2002), quelli con 13mila euro di imponibile troveranno 120 euro in più (+17%). Di qui l´aumento cala con l´aumentare dell´imponibile: i pensionati con un imponibile di 23.600 euro avranno 57 euro in più, pari al 4,5 per cento. I sindacati, che nei giorni scorsi hanno immediatamente parlato di «bluff del ministro Tremonti», confermano: «I tecnici dell´Inps - dice Beniamino Lapadula, Cgil - hanno sciolto ogni dubbio: Tremonti non è un generoso Babbo Natale, ma un´arcigna Befana. I pensionati prenderanno mediamente 70 euro in più sulla tredicesima perché ne hanno ricevuti sei in meno per ognuno dei 12 mesi dell´anno». Insomma, il «regalo» del governo è solo il rimborso tardivo di deduzioni fiscali dovute. Secondo le stime della Cgil, anzi, «la mancata restituzione del fiscal drag ha fatto perdere mediamente a ciascun pensionato 186 euro nel 2003». All´attacco del governo anche l´ex ministro Tiziano Treu, Margherita: «Quella di Tremonti era la solita bufala pubblicitaria. Spacciava come gratifica natalizia il conguaglio di pochi euro dovuto da tempo. Negli ultimi anni, al posto dei regali, sono arrivati dei tagli: non si restituisce ai lavoratori e ai pensionati il fiscal drag, cioè la perdita del potere di acquisto che deriva dall´inflazione». Prosegue, intanto, la polemica sulle pensioni. Al contrario di Tremonti, Follini (Udc) ritiene che sulla riforma «non si arriverà alla fiducia». Il ministro Alemanno (An) torna intanto a chiedere al presidente del Consiglio di convocare i sindacati, i quali stanno predisponendo una proposta di riforma complessiva del Welfare, che dovrebbe essere presentata dopo il 6 dicembre, giorno della manifestazione nazionale a Roma contro la Finanziaria e la riforma previdenziale: «Non c´è fretta», dicono i sindacati. Maroni, viceversa, vuole accelerare i tempi dell´approvazione della riforma per arrivare al traguardo prima del 31 dicembre. Il ministro, che è convinto di farcela senza la fiducia, oggi dovrebbe partecipare a una riunione di maggioranza della commissione Lavoro in Senato per «stabilire tempi e modi del percorso parlamentare a Palazzo Madama». Nel frattempo, ieri a Bruxelles, il segretario Cisl, Pezzotta, ha invitato il commissario Solbes a «stare calmo sulle pensioni» e gli ha ricordato che «in Italia sono già state fatte tre riforme e i conti sono in ordine». |