Ingiusta, iniqua, depressiva
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Il giudizio della CGIL sulla manovra, approvata con il voto di fiducia in via definitiva dalla Camera, non cambia: sono misure ingiuste, inique e depressive che non risolvono nessuno dei problemi del paese e scaricano solo sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, sui cittadini, a cui vengono sottratti servizi pubblici essenziali, i costi di una crisi ancora durissima. Dopo il presidio in piazza Montecitorio della scorsa settimana, la confederazione di Guglielmo Epifani prepara le iniziative di fine estate e dell’autunno, a cominciare dalla manifestazione nazionale a Roma del 29 settembre (in coincidenza con altre analoghe proteste in diverse capitali europee) contro provvedimenti presi da un governo “politicamente debole e arrogante”, che ignora l’esigenza di rilanciare l’economia, la produzione e il lavoro. “Nel maxiemendamento governativo – ha dichiarato la vicesegretaria generale CGIL Susanna Camusso – non è stato introdotto alcun elemento di equità, confermando i tagli agli enti locali e quindi ai diritti di cittadinanza. Inoltre, si introduce senza alcun confronto, un cambiamento strutturale del sistema pensionistico”. A proposito di pensioni, Camusso ha rilevato che “vengono perpetuate due ingiustizie: il sistema rimane rigido, un sistema che aumenta a dismisura l’età pensionabile senza introdurre alcun elemento di volontarietà. La seconda ingiustizia riguarda il fatto che si consolida un’idea di automatismo dei coefficienti, facendo venir meno l’impegno di introdurre elementi di solidarietà e giustizia; con un impianto del genere si cancella ogni prospettiva di una pensione equa e non irrisoria per i giovani. È la conferma – ha osservato Camusso – del tratto illiberale di questo governo”. Una posizione del tutto condivisa dal sindacato pensionati della CGIL, che ha lanciato la campagna nazionale “A loro le rose, a noi le spine”, con decine di migliaia di manifesti affissi in tutta Italia sui quali, sotto il titolo della campagna, appare la frase: “Questo governo finanzia le cricche con i soldi dei pensionati e dei lavoratori”. E Carla Cantone, segretaria generale dello Spi, ha denunciato “l’accanimento di questo governo e del ministro Tremonti sulle pensioni e sui pensionati”.