30/7/2004 ore: 10:17

In Toscana staffetta tra gli stagionali

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            Centro-Nord
            mercoledì 28 luglio 2004

            sezione: CENTRO NORD - pag: 2
            In Toscana staffetta tra gli stagionali
            Meno camerieri, bagnini e addetti alla reception nelle località balneari - Crescono gli specialisti dell’animazione e del benessere
            Non è lunga questa estate per i lavoratori stagionali toscani. Anzi, in zone cruciali per il turismo, come l’isola d’Elba o la Versilia, il calo nelle assunzioni di lavoratori a tempo determinato per il periodo estivo ha raggiunto rispettivamente il 30 e il 20 per cento. Non solo. Un po’ in tutta la regione si assiste a una riduzione generalizzata del periodo di assunzione, in media più breve di un mese rispetto allo scorso anno. Per cui gli stagionali sono passati a lavorare da maggio a ottobre a un’assunzione giugno-ottobre. A tastare il polso sui lavoratori estivi in Toscana — ma per avere una conferma di queste tendenze bisognerà attendere i dati definitivi, a fine stagione — è un’elaborazione della Cgil Toscana sui dati ottenuti dai vari Uffici del lavoro regionali.

            La riduzione più marcata riguarda l’isola d’Elba, con quasi un terzo di contratti a tempo determinato in meno rispetto all’estate 2003. «Nell’isola c’è stato anche un generale abbassamento della qualità della manodopera: le assunzioni hanno riguardato prevalentemente i livelli più bassi, a scapito dei lavoratori qualificati», commenta Dalida Angelini, segretaria Filcams Toscana (la Federazione dei lavoratori di commercio, turismo e servizi della Cgil) che ha raccolto i dati dalle varie sezioni locali. Sono calati di un quinto gli stagionali in Versilia dove, come spiega la Angelini, «la richiesta maggiore di lavoratori per l’estate ha riguardato gli animatori per bagni e strutture turistiche, ma anche le hostess per l’accoglienza di turisti e visitatori a manifestazioni di vario tipo, e pure i promoter per le discoteche». Stabile la presenza di lavoratori stagionali a tempo determinato nel grossetano o nel livornese. «A Livorno, però — sottolinea la segretaria Filcams — si è avuta una riduzione dei periodi dei contratti».

            A Firenze gli stagionali sono più o meno lo stesso numero di quelli dello scorso anno. Per Dalida Angelini «bisogna però ricordare che nel capoluogo, nel 2002, ci fu un crollo dei lavoratori estivi, passati dai 2000 dell’anno precedente a 200 unità. Lo scorso anno c’è stata una lieve ripresa, con 500 lavoratori, dato confermato quest’anno. In generale, il calo degli stagionali in Toscana è preoccupante. Erano tante le persone, specialmente donne, che venivano a lavorare d’estate in Versilia, ad esempio. Bisogna ripensare al turismo in queste aree, rilanciandole anche al di fuori della stagione estiva». Per Patrizia Pellegatti, segretaria della Cisl Versilia, «le difficoltà riguardano un po’ tutti i settori legati al turismo, dai camerieri agli addetti alle reception, al personale delle pulizie, per arrivare anche al commercio. Si è assistito a una progressiva precarizzazione dei rapporti di lavoro che porta necessariamente a una mancanza di fidelizzazione e a un abbassamento della qualità dei servizi offerti. C’è mancato poco che pure i bagnini passassero ad avere il contratto da Co.co.co.». La Cisl Versilia lancia poi la proposta di creare «una scuola di formazione per operatori turistici, per rilanciare il territorio anche in inverno, con congressi e seminari di formazione, così da aumentare i livelli di occupazione e fidelizzare i lavoratori».

            Fra le libere professioni dell’estate «sono in crescita, sulla costa, tutte le attività di animazione da spiaggia e di intrattenimento del turista», spiega Laura Simoncini di Confartigianato Toscana. «In particolare, tutto quello che ruota attorno al benessere delle persone: estetisti, massaggiatori, persino tatuatori». Accanto a queste attività emergenti, c’è come spiega Claudio Caponi segretario di Confartigianato Toscana, «un recupero di antichi mestieri che vengono riletti, diventando una risorsa turistica, un valore aggiunto pienamente inserito nel territorio, come accade per esempio per i butteri in Maremma. E, anche in questo caso, l’estate è una vetrina particolarmente importante, anche a livello internazionale».

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