23/10/2006 ore: 10:40

In piazza contro il lavoro nero

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    domenica 22 ottobre 2006

    Pagina 57 - Economia

    Manifestazione nazionale Cgil, Cisl e Uil nel cuore del caporalato. Epifani: signori ricchi di Vicenza, ascoltate questa gente
      In piazza contro il lavoro nero

      Trentamila a Foggia. Damiano: facciamo in fretta la legge
        Bonanni e Angeletti
        chiedono sanzioni
        pi? forti per chi
        sfrutta manodopera
        irregolare


        DAL NOSTRO INVIATO
        RAFFAELE LORUSSO
          FOGGIA - La carica dei trentamila contro il lavoro nero. Sono arrivati a Foggia da tutta l?Italia, ma soprattutto dalle vicine campagne del Tavoliere, dove pi? diffuse sono le nuove schiavit?. Lavoratori regolari e irregolari, braccianti albanesi e marocchini, polacchi e perfino cinesi, con tanto di bandiera rossa della Repubblica popolare, insieme per un giorno per dire no allo sfruttamento. Hanno risposto all?invito di Cgil, Cisl e Uil per gridare la propria rabbia, ma anche e soprattutto per chiedere al governo e alle imprese impegni concreti per la dignit? dei lavoratori, siano essi immigrati o cittadini italiani. Per le strade del capoluogo dauno hanno dato vita ad un corteo vivace, con in testa i tre leader confederali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, il ministro della Solidariet? sociale, Paolo Ferrero, il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, e il governatore pugliese Nichi Vendola, con cui tutti si sono congratulati per la legge regionale contro il lavoro nero, approvata qualche giorno fa.

          ?Dietro ogni lavoratore c?? una persona?, ricorda dal palco allestito in piazza Guglielmo Epifani. Il leader della Cgil lancia una stoccata agli imprenditori che, quasi in contemporanea, stanno manifestando a Vicenza, insieme con la Casa delle Libert?. ?I signori del nord ricco?, li chiama, invitandoli a non far finta di niente e a non sottovalutare un problema che non riguarda soltanto il Mezzogiorno. S?, perch? se in Capitanata un bracciante su quattro ? irregolare, nel resto del Paese la situazione non ? rose e fiori. L?esercito degli invisibili non opera soltanto nelle campagne della Puglia, ma anche nei vigneti del Friuli, nei cantieri edili di Milano e nei capannoni del tessile di Prato. Per questo i sindacati chiedono a gran voce una legge che faciliti non soltanto l?emersione del lavoro nero, ma anche e soprattutto il rilascio del permesso di soggiorno agli irregolari. Da questo punto di vista, il ministro Paolo Ferrero definisce ?un?occasione perduta? la mancata emanazione del decreto legge per la regolarizzazione temporanea dei lavoratori immigrati che denunciano per fatti gravi i loro "caporali". La pensa cos? anche il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che da Torino si augura di poter rimediare in fretta. ?Il mio pensiero - dice - va alla manifestazione di Foggia di cui condivido assolutamente i contenuti. Il consiglio dei ministri sostiene la proposta mia e dei ministri Ferrero e Amato, ma non ha ritenuto di passare attraverso un decreto legge. Spero che ci sia un disegno di legge urgente, perch? la situazione ha bisogno di soluzioni molto rapide?.

          Una richiesta forte di inasprire le sanzioni contro gli imprenditori che si avvalgono di manodopera irregolare arriva anche da Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il segretario generale Cisl rivolge un pensiero agli schiavi scoperti l?estate scorsa nelle campagne della Capitanata e avverte: ?Nessuna tolleranza per chi sfrutta i lavoratori. Serve una commissione d?inchiesta che faccia chiarezza sulla scomparsa di tanti immigrati giunti in Puglia per lavorare?. Il leader della Uil mette in guardia gli imprenditori: ?Non si pu? calpestare la dignit? delle persone. Il lavoro nero ? una metastasi che pu? distruggere il lavoro regolare?.

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