15/5/2002 ore: 9:13
Immigrati, sì al maxi-condono e ora la maggioranza si divide
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GIOVANNA CASADIO |
ROMA - Non più una mini sanatoria riservata solo a colf e "badanti" extracomunitarie impiegate "in nero" presso migliaia di famiglie italiane, ma una maxi regolarizzazione di tutti i lavoratori immigrati irregolari. Basta questa proposta presentata a sorpresa da un esponente autorevole della Casa delle Libertà, il presidente della commissione Attività produttive della Camera Bruno Tabacci, centrista, perché l´accordo nel centrodestra sulla nuova legge per l´immigrazione rischi di naufragare. Il braccio di ferro tra la Lega Nord e l´Unione cristiano democratica (Udc), tra i leghisti che vogliono la linea dura anti immigrati e i moderati centristi, riprende alla vigilia del voto sulla Bossi-Fini. Tabacci ribadisce le sue ragioni che sono poi quelle degli imprenditori e degli artigiani soprattutto del nordest che hanno bisogno di manodopera straniera, che hanno in questi anni fatto lavorare molti extracomunitari "in nero" e ora chiedono di metterli in regola. Ma l´altolà viene subito dal vice premier, Gianfranco Fini: «L´emendamento Tabacci solleva molte perplessità nel merito perché si traduce in una sanatoria vera e propria ed è estraneo all´accordo politico raggiunto tra le forze della Casa delle Libertà». Nella coalizione di governo è di nuovo scontro sull´immigrazione, mentre l´Ulivo accusa: «Questo è il prezzo che Berlusconi paga alla Lega». Il clima nell´aula della Camera si fa addirittura rovente, con insulti tra i Poli, quando si discute di un altro provvedimento sull´immigrazione, cioè il decreto che consentirà di abbattere le "carrette del mare" (quelle che arrivano cariche di immigrati), e prevede che le espulsioni dei clandestini avvengano sempre in via amministrativa ma con il pronunciamento obbligatorio da parte di un giudice. Il ds Antonio Soda dà dell´«avvocaticchio» al sottosegretario all´Interno, Mantovano. Scoppia la rissa. Alla fine, il decreto è approvato a maggioranza. E si conclude una giornata iniziata con la messa in riga di Fini sulla maxi sanatoria; scandita dalle minacce della Lega. «Una maxi sanatoria? E noi non votiamo neppure quella per le colf. Un allargamento della sanatoria è come far pensare che l´Italia è ancora per i clandestini il paese di Bengodi», attacca il capogruppo leghista alla Camera, Alessandro Cè. «Ho solo trasferito in emendamento il rilievo avanzato dalla mia commissione, non è una questione politica ma istituzionale», insiste Tabacci e ricorda che la richiesta è stata votata a stragrande maggioranza dalla commissione Attività produttive. Se Fini si schiera con Bossi, anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi (Udc) pensa che su questo punto, non bisogna introdurre modifiche: «La Fini-Bossi non è un testo blindato ma l´architrave dell´accordo politico non prevede che ci siano cambiamenti sulla questione regolarizzazione, che andrà affrontata ma non in questo disegno di legge. Mentre sulle impronte digitali e sui minori bisognerà discutere». L´opinione dei parlamentari centristi è però diversa. «La Lega può fare quello che vuole, noi difenderemo l´emendamento», afferma il capogruppo Udc, Luca Volontè. Stamani la commissione Affari costituzionali di Montecitorio esaminerà la proposta Tabacci. La relatrice della legge Fini-Bossi, la forzista Isabella Bertolini annuncia: «Chiederò che Tabacci ritiri il suo emendamento altrimenti il parere sarà contrario». Giampaolo Landi (An): «È estraneo agli accordi della Cdl». I Verdi al contrario invitano il centrosinistra votare la proposta di Tabacci. Il voto sulla nuova legge sull´immigrazione slitterà tuttavia a giugno, dopo le amministrative. |