Nell´Outlook del Fondo monetario internazionale conferma sostanziale delle stime del Dpef Il Tesoro incassa la fiducia dell´Fmi sindacati all´attacco sulle tasse locali Innovazione, incentivi per imprese e studenti Oggi Siniscalco avvia il confronto sulla Finanziaria incontrando i Comuni ROBERTO PETRINI
ROMA - Anche il Fondo monetario internazionale prepara un´apertura di credito alla manovra 2005 segnata dal cosiddetto «metodo Siniscalco» (tetto di spesa al 2 per cento al netto di Welfare e investimenti e golden rule, cioè divieto di finanziare la spesa corrente con nuovo debito). Le anticipazioni che giungono da Washington, dove i tecnici stanno elaborando le stime dell´Outlook che sarà noto in ottobre, confermano le previsioni contenute nel Dpef: il deficit-Pil di quest´anno resta al 2,9 per cento (uguale a quello del governo); per il 2005 l´Fmi stima invece un rapporto del 2,8 per cento di poco superiore a quello del governo che si colloca al 2,7. Coincidono all´incirca anche i dati della crescita del Pil: 1,2 per cento quest´anno e 2 per cento il prossimo. Prima della manovra-bis del luglio scorso da circa 7 miliardi di euro l´Fmi aveva parlato di un deficit al 2,9 per cento, ma lo aveva condizionato proprio ad un intervento sulle spese; ugualmente prima del varo del Dpef, in occasione di una visita lampo degli «sceriffi» di Washington, l´Fmi parlò di sfondamento oltre il 4 per cento, cifra accolta dal governo che ha indicato un tendenziale del 4,4 per cento. Siniscalco, che ieri ha incontrato il collega britannico Gordon Brown, ha commentato soddisfatto che le nostre stime sono improntate a «credibilità». E dopo il via libera avuto da Standard & Poor´s e Moody´s lunedì, ieri ha incassato un ok da parte dell´agenzia di rating Fitch. «Se le misure di contenimento della spesa pubblica riusciranno a controbilanciare i tagli fiscali e a fare in modo che questi abbiano un impatto neutro sui conti pubblici, saremo soddisfatti», ha osservato Nick Eisinger, responsabile dell´Italia, dopo il vertice con il ministro. Oggi Siniscalco apre il fronte degli enti pubblici incontrando il presidente dell´Anci, Domenici. Il piano del ministro prevede lo sblocco delle addizionali Irpef, la concessione di tasse di scopo e la riforma della compartecipazione. I Comuni apprezzano il metodo e accettano la maggiore autonomia fiscale ma avanzano la richiesta di rivedere la morsa del patto di stabilità interna. Nel dialogo entrano tuttavia i sindacati: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente al presidente dell´Anci. Sulla Finanziaria, infatti, secondo Maulucci (Cgil), incombe «un aggravio delle tasse locali». Si lavora intanto alla Finanziaria sulla base delle Linee guida, approvate dal consiglio dei ministri: si tratta di sei pagine, rilanciate da Radiocor, dove si annuncia il taglio dell´Irap con esclusione dei costi del personale addetto alla ricerca (proprio ieri il direttore generale di Confindustria, Beretta, è tornato a chiedere un taglio significativo dell´imposta) e l´arrivo di borse di studio e prestiti d´onore per gli studenti che scelgono facoltà tecnologiche; misure per la famiglia legate al taglio dell´Irpef e riduzione delle aliquote; oltre a 25 miliardi di privatizzazioni. Si indica nel 2 per cento il tetto di spesa e si aggiunge che dopo la riforma il sistema pensionistico è sostenibile. Mentre il viceministro dell´Economia Baldassarri ha detto che il secondo modulo riguarderà i redditi fino a 60-65 mila euro. Da registrare infine un tam-tam secondo il quale il governo starebbe lavorando ad un accesso più facile a segreto bancario da parte di Finanza e magistratura. Il Tesoro, tuttavia, ha smentito seccamente: «Sono solo fantasie estive», recita una nota di via Venti Settembre.
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