18/4/2006 ore: 10:59

Il sindacato si divide sul futuro della Biagi

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    domenica 16 aprile 2006
      Pagina 18 - Primo Piano


      LAVORO PERCORSO IN SALITA PER IL CONFRONTO SU PRECARIATO E CONTRATTI

      Il sindacato si divide sul futuro della Biagi
        Uil e Cisl alla Cgil: ?Non si pu? dire sempre no?
          ROMA
          Angeletti non ci sta e sulla riforma del mercato del lavoro firmata Marco Biagi ? in rotta di collisione con la Cgil, da cui il leader della Uil si augura che il nuovo governo ?non si limiti a prendere ordini?. ?La legge Biagi non va abrogata, ma solo modificata in alcune parti - ribadisce Angeletti - ci sono cose da cambiare come il job sharing e il lavoro a chiamata, ma ci sono cose che hanno migliorato il mercato del lavoro come la riforma del collocamento e l'eliminazione dei contratti coordinati e continuativi. Sarebbe saggio se la discussione su come cambiare questa riforma avvenisse in modo triangolare. Non si pu? fare solo con la legge, sindacati e imprese hanno molto da dire?. Molto vicino alla posizione di Angeletti ? il nuovo segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che ieri ha spiegato ai giornali il suo punto di vista: ? meglio che la politica resti fuori dall'argomento ?legge Biagi?, lasciando a lavoratori e datori di lavoro decidere cosa fare. E, nel sottolineare anche lui la necessit? di una modifica, ma non di una cancellazione della Legge 30, dice, accennando alla alla Cgil: ?non pu? dire sempre no...?.
            La legge Biagi rischia dunque di diventare un terreno di scontro tra i sindacati che, sulle regole introdotte a nome del giuslavorista ucciso, si schierano su posizioni diverse, tanto da far presupporre la possibilit? di vere e proprie spaccature. infatti i leader sindacali, in vista dell'insediamento del nuovo esecutivo di centrosinistra, sono tornati sul tema del precariato, chiedendo sia inserito tra le priorit? nell'agenda del prossimo governo.
              Ma sulla legge che regola il lavoro a termine, le posizioni tra le maggiori sigle dei rappresentanti dei lavoratori sono decisamente distanti e altrettanto lontane sono quelle a proposito del nuovo modello di relazioni industriali da adottare per i contratti.
                Anche qui alla proposta del vicepresidente della Confindustria, Alberto Bombassei, di sedersi attorno ad un tavolo per discutere delle nuove regole Cisl e Uil hanno risposto positivamente, mentre la Cgil punta i piedi e fa sapere che un nuovo modello contrattuale pu? essere discusso solo una volta arrivati ad una posizione unitaria dei sindacati. Questo mentre il tavolo - a quanto dichiara l’ex ministro del lavoro e responsabile della Margherita, Tiziano Treu - sarebbe gi? pronto per una convocazione a stretto giro delle parti sociali subito dopo l’insediamento del nuovo esecutivo.
                  Ma il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, fa muro e ribadisce quanto detto tre giorni fa: ?Non vogliamo nessun ritocco, vogliamo una nuova legge. Come abbiamo spiegato nel nostro congresso bisogna superare la legge 30 ed ? chiaro che nel momento in cui cancelli quello che c'? devi metterci qualcos’altro. Devi buttare gi? e allo stesso tempo ricostruire. Questo ? l'esercizio che andr? fatto?.

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