Il milleproroghe passa con la fiducia
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Ok del Senato su banche, social card e nuove tasse. Pmi, prolungata la moratoria sui debiti
ROMA - Il decreto milleproroghe ha fatto ieri il primo giro di boa al Senato. Lo hanno votato in 158, Pdl e Lega, contrari tutti gli altri che hanno messo insieme 136 no. Sul voto del decretone omnibus si è consumato un primo strappo dei finiani: il capogruppo di Fli Pasquale Viespoli ha annunciato il «no» alla fiducia, ma cinque dei suoi senatori non hanno partecipato al voto e uno si è astenuto. Ora la palla passa alla Camera dove i tempi sono stretti e la fiducia è già scontata: il decreto deve essere approvato entro il 27 febbraio.
Le misure introdotte nell´ultimo treno in grado di arrivare a destinazione danno il senso dell´ultima spiaggia: sanatorie per i manifesti abusivi, distribuzione di fondi per alluvioni Liguria, Veneto, Campania e Messina e risorse per la navigazione dei laghi del Nord. La Lega incassa un rinvio di sei mesi (al 30 giugno di quest´anno) per il pagamento delle quote latte.
Alcune misure sembrano atti dovuti: arrivano sgravi fiscali per le banche per garantire la patrimonializzazione in vista dei nuovi criteri di «Basilea 3». Novità anche per i fondi d´investimento: dal 1° luglio non saranno più soggetti all´imposta sostitutiva del 12,5% sul risultato «maturato» di gestione, ma la tassazione si applicherà soltanto della effettiva plusvalenza «realizzata». Vengono inoltre anticipate a marzo le compartecipazioni Irpef ai Comuni, ormai con le casse vuote.
Nel calderone del milleproroghe spuntano anche nuove tasse: lo segnala Stefano Fassina del Pd. E in realtà da luglio dovremo pagare un euro in più il biglietto del cinema per finanziare il settore (del resto arrivano 15 milioni in più al fondo unico per lo spettacolo). Tasse potrebbero arrivare dalle Regioni in emergenza calamità: potranno aumentare le addizionali e anche l´imposta sulla benzina fino ad un massimo di 5 centesimi al litro. Non è escluso che l´emergenza rifiuti dia la possibilità ai Comuni di aumentare Tia e Tarsu.
Misure d´emergenza anche per il lavoro: per tutto quest´anno - grazie ad un emendamento del Pd - non si applicherà la norma del collegato sul lavoro che restringe a 60 giorni il termine per l´impugnazione dei licenziamenti dei precari. Torna a sorpresa anche la social card ma non sarà più una gestione centralizzata, che non è riuscita a raggiungere l´intera platea dei disagiati, ma si attiveranno la società non profit un mondo al quale è rivolta anche l´erogazione di 400 milioni sotto forma di rifinanziamento del 5 per mille fiscale.
Il milleproroghe investe anche il mondo delle Tv: la norma che impediva a chi ha due tv di possedere un giornale (in pratica Rai e Mediaset) è stata prorogata fino al 2012 (non solo tre mesi come in prima ipotesi). Si specifica però che anche Sky e Telecom non potranno possedere quotidiani.
Infine la proroga di sei mesi della moratoria per le imprese che da oggi, avranno sei mesi di tempo per presentare alle banche la richiesta di sospensione dei propri debiti. L´accordo, firmato ieri con le categorie interessate, è stato definito dal ministro dell´Economia Tremonti «un´idea del governo che ha funzionato».