15/4/2002 ore: 11:25

Il mercato del lavoro è in piena evoluzione

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Il mercato del lavoro è in piena evoluzione
di Fabrizio Galimberti

La forbice si allarga ancora. I dati Istat ci danno una lettura divaricata degli andamenti dell'occupazione. Da una parte c'è una caduta record dell'occupazione nelle grandi imprese (industria più servizi); dall'altra c'è una progressione senza soste dell'occupazione complessiva. Questo "Giano bifronte" ci presenta quindi due verità o una sola? La verità, naturalmente, è una sola, ed è quella dell'inchiesta sulle forze di lavoro, che riguarda, nella fattispecie presentata dal grafico, il complesso degli occupati nei settori extra-agricoli. La lama superiore della forbice si differenzia dalla lama inferiore per due fattori: primo, il fatto che la linea crescente riporta l'occupazione di tutte le imprese e non solo delle grandi; secondo, il fatto che gli occupati extra-agricoli comprendono anche gli occupati indipendenti. Questo secondo fattore per la verità renderebbe la forbice ancora più larga, dato che nei settori extra-agricoli gli occupati indipendenti sono quasi stagnanti. Se c'è la forbice, dunque, il responsabile è il primo fattore e la conseguenza è una sola: l'occupazione in Italia si crea nelle piccole e medie imprese, non nelle grandi. Una prima ragione sta nell'outsourcing, nell'espulsione di alcune funzioni aziendali (e di chi le svolge) per affidarle in appalto fuori: si riduce l'occupazione nelle grandi imprese, ma altri posti di lavoro (magari con le stesse persone, che si mettono un diverso cappello) vengono creati come piccola impresa. Poi vi sono le opportunità create con il part time, i contratti a termine, il lavoro interinale: opportunità che da una parte vengono sfruttate dalle grandi imprese, che risolvono con risparmio di manodopera il problema del peak load (il fatto di dover calibrare le risorse umane sui periodi di massimo bisogno; ricorrendo per i picchi al lavoro interinale si ha un'arma in più per abbassare il monte-occupati fisso); dall'altra, queste misure vengono con più elasticità utilizzate da imprese non grandi, che erano restie a crescere senza aver a disposizione modi di assunzione più flessibili. Il mercato del lavoro italiano si presenta dunque in piena evoluzione, rimescolando sia gli assetti dimensionali delle imprese sia la composizione fra posti fissi e posti "ad assetto variabile".

Sabato 13 Aprile 2002

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