Il lavoro nero dilaga tra colf e badanti
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 domenica 12 dicembre 2004
Pagina 15 - Economia
Il lavoro nero dilaga tra colf e badanti
MILANO Sono irregolari, sono tantissimi e si stanno ormai diffondendo in tutti i settori economici: l’esercito del lavoro nero in Italia raggiunge quota 3 milioni 638mila unità. È quanto fa sapere l'ufficio studi della Cgia di Mestre, aggiungendo che i dati, relativi al 2002, mostrano una crescita di 500mila persone rispetto a nove anni prima. A fare la parte del leone è il settore dei servizi domestici: colf e badanti non regolari nel nostro paese infatti sono 638mila 800, come dire che otto su dieci lavorano in nero.
Al secondo posto si trova invece il settore del trasporto e delle comunicazioni che conta ben 469.500 lavoratori privi di alcun contratto e tutela sindacale. L’incidenza sul totale degli operatori del settore è del 32%. Al terzo l’agricoltura, la caccia, e la silvicoltura con 427.800 addetti che operano in nero (33% del totale).
Il settore più virtuoso, quando si parla di incidenza di lavoro irregolare sul totale in regola, è quello della produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, vapore e acqua calda, seguito da quello della fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature ottiche ed elettriche. Accanto a badanti e colf, ai trasporti e all’agricoltura troviamo il settore alberghiero e dei pubblici esercizi con un esercito di quasi 383 mila lavoratori in nero pari al 29,3% del totale. Ultima in classifica è l’industria con il 6% dei lavoratori irregolari.
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