30/7/2015 ore: 10:36

Ikea, 24 ore di sciopero in vista

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È rottura tra Ikea e sindacati. L`incontro al tavolo romano di ieri ha sancito la grande distanza tra le parti e il sindacato ha proclamato un pacchetto di 24 ore di sciopero, da gestire a livello locale, con iniziative che verranno decise di volta in volta. Nel frattempo le assemblee dei lavoratori discuteranno sul merito delle proposte. Ieri «i sindacati non hanno tenuto in considerazione le nostre proposte - accusa Elisa Chioda, responsabile delle relazioni sindacali di Ikea Italia -ma senza formulare alcuna controproposta. Siamo comunque aperti a una ripresa delle trattative, anche in agosto». Dal fronte sindacale, Giuliana Mesina della Filcams Cigil, respinge le accuse e sottolinea che «la nostra disponibilità c`è sempre stata: a iniziare dall`accordo sul rallentamento della maturazione di alcuni parametri salariali nei negozi Ikea in crisi. Oggi abbiamo accettato di trattare su 2 dei 4 punti proposti dall`azienda, ma le distanze sono incolmabili. Non avevamo il mandato per decidere». Tutto è nato dopo che Ikea ha disdettato il contratto integrativo (efficace dal prossimo settembre) proponendo un riordino di vari istituti salariali alfine di alleggerire un costo del lavoro incompatibile con la crisi delle vendite. La risposta è stata uno sciopero locale articolato per negozio e uno nazionale, l`11 luglio, che non ha condotto alla chiusura di nessuno dei 22 negozi in Italia. I sindacati ripetevano: «Non ci piegheremo a i tagli lineari su maggiorazioni per lavoro domenicale e festivo e sulla trasformazione del premio aziendale fisso in elemento variabile». Ieri comunque Ikea ha ribadito i punti fermi della sua strategia: uniformare i trattamenti salariali in tutta la rete commerciale ed eliminare le maggiorazioni domenicali fmoah3o%, eccetto per la parte variabile dello stipendio. A questo fine la società del mobile in scatola ha rimodulato le proprie proposte con il Time (Trovare insieme il migliore equilibrio), un sistema di gestione dei turni con la possibilità di selezionare gli orari di lavoro; un premio aziendale rimodulato in due parti di cui una fissa assorbibile e una parte che invece viene erogata a titolo di adesione al Time; una parte di retribuzione variabile legata a obiettivi di tipo economico; una maggiorazione domenicale del 400/0-70% e festiva del 50-70% in relazione al numero di giorni lavorati.