I sindacati sul saldo “Grave e inaccettabile”
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Due ore di sciopero nazionali, più altrettante che potrebbero essere decise in aggiunta a livello territoriale. Così Fim, Uilm e Fismic, a sostegno della vertenza per il premio risultato negli stabilimenti Fiat e della mancata definizione del saldo 2010, ritenuta «inaccettabile». Fiom, invece, sciopera venerdì per 4 ore anche contro i licenziamenti di alcuni sindacalisti a Mirafiori e Melfi.
«L’accordo del 2006 sui premi risultato, scaduto nel 2008, prevedeva la definizione di un differenziale aggiuntivo per il triennio 2009/2011 - spiega Eros Panicali, responsabile Auto Uilm -. Nel dicembre 2008 Marchionne, però, ha detto che ciò non era possibile a causa della crisi. Per il 2009 ci siamo accordati, salvo Fiom, su un saldo di 600 euro, anziché i 1.100 del 2008, più 200 euro in relazione programma World Class Manufacturing».
Ieri azienda e sindacati dovevano concordare i parametri e obiettivi per il saldo 2010, che in teoria sarebbe dovuto essere versato a fine mese (confermate i 200 euro lordi Wcm). «Fiat, però, ci ha detto che non ci sono le condizioni congiunturali per riconoscere quote aggiuntive a saldo - continua Panicali -. È un fatto grave, soprattutto a fronte anche della disponibilità dimostrata su Pomigliano. Va bene la crisi, ma anche i salari sono importanti. E poi, i risultati nel 2009 ci sono stati: peggiori del 2008, ma migliori di quanto previsto da Marchionne a gennaio 2008».
«Quando si sottoscrive un accordo le organizzazioni sindacali lo rispettano e così dovrebbe fare anche l’azienda» dice il segretario nazionale Uglm, Antonio D’Anolfo. «Siamo di fronte a un gesto molto grave di Fiat, che colpisce il reddito dei lavoratori. A Mirafiori, ad esempio, hanno fatto un minimo di 10 settimane di cassa integrazione e hanno subito una perdita di almeno mille euro ciascuno» commenta Giorgio Airaudo, segretario generale Fiom Piemonte. «Questo non favorisce la coesione sociale necessaria per uscire dalla crisi, compromette la credibilità dell’azienda e il ruolo delle parti sociali». Parla di «insensibilità aziendale» anche Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic.
C’è poi la questione dei licenziamenti dei delegati sindacali, che vede la protesta solitaria di Fiom. «La Fiat è passata dal ricatto alla rappresaglia e alle intimidazioni ai lavoratori» dice il segretario generale Fiom, Maurizio Landini. «Servirebbe un ritorno alla saggezza e responsabilità da parte dell’azienda perché, per affrontare la gravissima crisi in atto, c’è bisogno del consenso di tutti i lavoratori e del confronto paritario con tutte le organizzazioni sindacali».