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marted? 28 marzo 2006
Pagina 8- Economia e Politica
I lavoratori stranieri superano 5%
? questa l'istantanea, scattata dall'Istat, sugli immigrati e l'occupazione in Italia, lo scorso anno. Per la maggior sono giovani, uomini, impiegati nel terziario
di Roxy Tomasicchio
Mentre il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, sottolineava, ieri, che l'Italia ha ?bisogno di lavoratori stranieri', l'Istat rilevava che cresce a ritmo sostenuto il numero degli immigrati occupati nel nostro paese. ? sembrato quasi un botta e risposta a distanza quello tra il premier e l'istituto di statistica, che ha scattato un'istantanea sull'occupazione straniera in Italia nello scorso anno. Dall'identikit che scaturisce dai dati, emerge che, nella maggior parte dei casi, i lavoratori stranieri, in Italia, sono giovani (tra 25-44 anni), uomini, impegnati in attivit? di natura dipendente, a carattere permanente, soprattutto nel settore terziario, al Nord. I dati rivelano, inoltre, come la componente straniera sia pari al 5,4%, sia nel terzo sia nel quarto trimestre 2005 (rispettivamente pari a un milione e 218 mila e un milione e 224 mila unit?). Gli stranieri con cittadinanza non europea, in ognuno dei trimestri, rappresentano circa il 90% dell'occupazione complessiva, mentre sei ogni dieci occupati stranieri sono uomini. A livello territoriale, poco meno dei due terzi dell'occupazione straniera si concentra nel Nord, intorno a un quarto nel Centro e circa l'11% nel Mezzogiorno. Le regioni meridionali sono, infatti, solo la prima tappa di un percorso migratorio verso il Centronord. Inoltre, la diffusione territoriale dell'occupazione straniera ? diversa rispetto a quella italiana, dove circa il 50% degli occupati risiede nel Nord e il 30% nel Mezzogiorno. ?, invece, del 65,6% il tasso di occupazione della popolazione straniera tra 15 e 64 anni, nel primo trimestre 2005, con scostamenti marginali nei successivi trimestri. Ossia la quota di popolazione straniera in et? lavorativa occupata ? di circa otto punti percentuali pi? alta rispetto a quella riferita alla popolazione italiana. Un risultato che riflette la struttura per et? della popolazione straniera occupata rispetto a quella italiana: la classe 25-44 anni assorbe oltre il 70% dell'occupazione straniera rispetto al 57% per quella italiana. Proseguendo nell'identikit dei lavoratori stranieri, il tasso di occupazione maschile si avvicina all'80%, con una punta dell'83,2% nel primo trimestre; quello femminile raggiunge il 51,2% nel quarto trimestre 2005.
Circa 82 ogni 100 occupati stranieri lavorano con un orario full-time; i restanti lavorano con un orario ridotto. Rispetto a queste incidenze, la quota di occupazione italiana a orario pieno ? maggiore: nel 2005 intorno all'88%. Almeno il 72% degli occupati stranieri ha un lavoro dipendente a carattere permanente; il 14% svolge invece un'attivit? autonoma. A livello settoriale, i servizi assorbono poco pi? della met? della forza lavoro straniera occupata, a fronte dei circa due terzi del mercato italiano. Tre comparti, da soli (commercio, alberghi e ristorazione, servizi alle famiglie), raggruppano intorno al 38% dell'occupazione straniera del terziario. Mentre circa un quarto degli occupati stranieri del terziario svolge la propria attivit? nei servizi domestici presso le famiglie. L'occupazione straniera si colloca poi per il 40% nel settore industriale, dieci punti percentuali in pi? rispetto a quella relativa agli italiani. In particolare, nelle costruzioni c'? una presenza pi? ampia di stranieri, con incidenze che raggiungono il 17% degli occupati stranieri, il doppio in confronto a quanto registrato dall'occupazione italiana. Quali le professioni scelte? Un terzo degli stranieri (un'incidenza cinque volte pi? alta rispetto agli italiani) svolge lavoro di muratore, addetto alle pulizie, collaboratore domestico e assistente familiare, bracciante e manovali. Eppure circa la met? ha una laurea o un diploma, e quasi il 40% di quelli che hanno una laurea svolge un lavoro non qualificato o un'attivit? manuale.
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