I lavoratori bocciano il piano di rilancio di Coop Campania
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La fuga di Coop dalla Campania inciampa sul referendum dei lavoratori. Oltre il7o% dei dipendenti dei 5 punti vendita ha bocciato il piano industriale di Unicoop Tirreno. In tutto gli addetti della Campania sono circa 700 (su 6mila) e il fatturato è intorno aii6o milioni. La crisi dei consumi ha fatto precipitare una situazione già difficile con 8o milioni di perdite accumulate nell`ultimo lustro: insostenibile per Unicoop Tirreno che gestisce gli iper di Afragola e Quarto, il superstore di Avellino e i super napoletani di Santa Maria e Arenaccia.Ilpiano industriale (una pagina e mezza) presentato ai sindacati e oggetto del voto prevede la costituzione di una newco nella quale Unicoop avrebbe il 51% e un gruppo di imprenditori campani (in primis Catone Group, operante nella logistica) con il 49%. I punti vendita sarebbero trasferiti alla newco entro il prossimo giugno insieme all`insegna ma con la gestione commerciale affidata a Catone. In dettaglio il piano industriale prevede tagli profondi dei costi logistici, Cig per una parte dei lavoratori con riduzione degli spazi di vendita ad Afragola e Quarto con esuberi riassorbibili nei negozi di prossima apertura (Salerno e Napoli), nessuna contrattazione di secondo livello, congelamento temporaneo dell`anzianità, riassunzione nella newco con due livelli inferiori per 24 mesi e riduzione dei canoni di affitto. In 2 anni si dovrebbe arrivare al pareggio e al mantenimento dell`occupazione. Piano sostenibile? «No - esordisce Francesco Iacovone, sindacalista dell`Usb - e infatti i lavoratori lo hanno respinto al mittente. La newco e il piano industriale smantellano diritti e salario. Non vorremmo però che Coop abbandoni il territorio: invitiamo l`associazione di categoria della distribuzione cooperativa ad aprire un tavolo per la soluzione della vertenza». Che fare? «La soluzione c`è annuncia Luana Di Tuoro, segretario Filcams di Napoli -:cancelliamo l`ipotesi Catone Group e torniamo a trattare per cercare una soluzione nel quadro del contratto cooperativo». Ci pensa però Fernando Pellegrini, direttore finanza e bilancio di Unicoop Tirreno, a spazzare via le illusioni. «Solo l`anno scorso - sostiene - Ipercoop Tirreno (i negozi campani ndr) ha perso tra i 12 e i 13 milioni. E le vendite tra dicembre e gennaio tendono ancora a scendere. Il fatturato dell`iper di Afragola è scivolato in pochi anni da 90-100 milioni ai 46 del 2012. Questo quadro poi rende insostenibili anche gli affitti che incidono per oltre il 6% del fatturato». Ma anche il prestito sociale in Campania è al lumicino. «Sono solo 1.791i soci prestatori - aggiunge Pellegrini -, per una massa gestita di 9,6 milioni». Ora rinuncerete a imbarcare il nuovo socio? «Credo di sì risponde Pellegrini - Stiamo valutando percorsi alternativi ma una soluzione va trovata subito, già nelle prossime settimane». Non è noto se il bandolo della matassa verrà cercato nel mondo cooperativo «ma in passato - conclude - abbiamo trattato con le coop emiliane, senza trovare una soluzione. E non certo per colpa nostra».