Hotel Ue resistono alla crisi
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ItaliaOggi (Turismo) Numero 018, pag. 15 del 22/1/2004 di Francesco Ferrari
Il rendimento medio per camera sceso del 2,9% Un anno negativo, ma decisamente meno drammatico di quanto gli operatori si aspettassero. La tradizionale fotografia scattata da Mkg consulting sull'industria alberghiera europea lascia spazio a ben poche interpretazioni. Nel periodo in analisi (1° dicembre 2002-30 novembre 2003) il revpar medio, ovvero il rendimento per camera, degli alberghi dell'Unione è sceso del 2,9% rispetto ai 12 mesi precedenti. Solo l'Austria ha fatto registrare un dato positivo (+6,1%), mentre Regno Unito (-0,5%) e Italia (-1,8%) sono riusciti almeno a limitare i danni, contrariamente a Olanda (-11,9%) e Spagna (-5,2%), i due paesi che hanno fatto segnare la performance peggiore del continente. Il dato europeo nella sua globalità, secondo gli analisti di Mkg, testimonia il ´momento di non sofferenza del settore alberghiero' in un momento storico che resta ´decisamente difficile' per l'industria del turismo. ´In un contesto di forte sviluppo dell'offerta, i fattori sfavorevoli sono cresciuti in maniera esponenziale', dice il report diffuso dall'istituto. ´La guerra in Iraq, l'epidemia della polmonite atipica, il dollaro in netta regressione, la clientela americana e asiatica congelata dal timore di attentati e malattie e il significativo rallentamento dell'attività economica a livello mondiale hanno inciso in maniera forte sul business alberghiero. Ciò malgrado le strutture alberghiere hanno reagito bene, dimostrando un'ottima capacità di resistenza'. Ma il 2003 è stato anche l'anno di Internet e delle prenotazioni last minute: ´I consumatori sembrano rivolgersi con sempre più frequenza allo strumento elettronico, alla ricerca dell'affare dell'ultimo minuto. E sono soprattutto gli alberghi di categoria elevata a pagarne le conseguenze peggiori: lo scorso anno il loro revpar medio è diminuito del 3,7%'. Per il capitolo prezzi, nel 2003 le tariffe hanno fatto registrare un'ulteriore diminuzione nelle categorie medio-alte e un leggero aumento in quelle più basse. Non a caso le grandi catene hanno chiuso l'anno con tassi di occupazione in calo rispetto al 2002 (-0,9%). Per quanto riguarda, infine, la graduatoria dei paesi europei a più alto rendimento, il 2003 è stato l'anno del tonfo della Francia, passata dal primo al quarto posto. Nonostante un aumento medio delle tariffe dell'1,6% (contro lo 0,7% dell'Italia, per esempio), il tasso di occupazione negli alberghi francesi è sceso del 2,8% (in Italia dell'1,6%), e solo grazie alla stagione record delle catene super-economiche il danno totale è stato limitato a una perdita del 2,5% nel revpar medio. Disastrosa, per contro, la performance degli hotel a quattro stelle, che in Francia hanno perso in un anno il 12,7% ´a causa del clamoroso forfait della clientela straniera, e statunitense in primo luogo'. |