Hotel, cercasi professionisti
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ItaliaOggi (Turismo) Numero 292, pag. 14 del 10/12/2002 Fabio Donfrancesco
Perché le scuole non preparano per il mestiere Le scuole e gli istituti alberghieri di stato sono un vero fallimento. Parola di Vittorio De Martino, presidente dell'Associazione italiana direttori d'albergo (Ada). ´Si discute tanto di professionalità e di formazione, ma poi, nella realtà', commenta amaramente il direttore del Crowne Plaza di Roma, ´per assumere una governante in gamba occorre girare per le strutture di mezza Europa e offrirle contratti d'oro. Invierò al più presto un appello al ministro dell'istruzione Letizia Moratti per chiedere di intervenire immediatamente su un sistema formativo che è un disastro'. Il grido di dolore di De Martino purtroppo non cade isolato, perché se, da un lato, l'industria italiana dell'ospitalità sta in qualche modo cercando di reggere il passo con la concorrenza straniera, dall'altro la scuola rimane ancorata a vecchi modelli poco aderenti alle necessità delle aziende turistico-ricettive. ´È vero, alcuni imprenditori preferiscono risparmiare sul personale, assumendo dipendenti non all'altezza del compito ed economizzando sui corsi di aggiornamento per chi già lavora da tempo. Ma ce ne sono molti altri, più illuminati e lungimiranti, che non guardano soltanto all'immediato ritorno economico. Purtroppo', aggiunge De Martino, ´anche questi ultimi trovano difficoltà a inserire in organico uomini e donne professionalmente preparati. Tanto il sistema scolastico, quanto le aziende devono assumersi le loro responsabilità, per fornire quel livello di servizio tale da soddisfare le nuove esigenze della clientela. Oggi, né le grandi catene alberghiere né le piccole strutture possono più vivere di rendita'. Se, come vuole il proverbio, tutte le strade portano a Roma, anche il j'accuse di De Martino arriva sulle rive del Tevere. ´Com'è possibile che, sulla spinta del Giubileo, si realizzino nella capitale 9 mila nuove camere nel giro di un biennio e gli imprenditori, per coprire certi ruoli, sono costretti ad attingere solo al personale di altri hotel o, peggio, ricorrere a figure senza un minimo di esperienza nel settore?'. Il presidente dell'Ada non salva nemmeno il mondo politico. ´Sarebbe pure il caso di parlare della scarsa, se non nulla, considerazione che il turismo gode nel mondo politico e governativo. Bene, le 11 associazioni professionali di categoria, dai portieri ai direttori di ricevimento', annuncia De Martino, ´hanno deciso di creare un'organizzazione, Solidus, che le raggruppa, per dare più forza alle nostre richieste; che non sono certo economiche ma, tengo a precisarlo, vogliono restituire all'Italia quel ruolo di leader, che svolgeva in passato nel panorama alberghiero mondiale'. Obiettivo senz'altro ambizioso, anche se, come lo stesso De Martino sa bene, in Italia la figura del direttore d'albergo non è ancora giuridicamente riconosciuta, malgrado sia responsabile civilmente e penalmente di quanto accade all'interno della struttura. |