Gli scioperi non si fermano, oggi tocca al Fisco
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16 Gennaio 2004
FALLISCE LA TRATTATIVA SUL CONTRATTO DELLE AGENZIE: PREVISTI DISAGI ANCHE ALLE FRONTIERE Gli scioperi non si fermano, oggi tocca al Fisco Per tram e bus nuovo stop il 26, lunedì a terra Alitalia
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Vanni Cornero
Sembrava finita e invece no. Respingendo l’intesa raggiunta da Cgil, Cisl e Uil i sindacati di base degli autoferrotranvieri hanno indetto un nuovo sciopero nazionale di 24 ore per il 26 gennaio. Intanto, fallita anche l’ultima speranza d’intesa, oggi incroceranno le braccia i dipendenti delle Agenzie Fiscali, Dogane comprese, il che creerà disagi al traffico sui valichi di frontiera. E per l’agitazione del personale, in programma dalle 10 alle 18 di lunedì prossimo, Alitalia ha già comunicato la cancellazione di ben 364 voli. A dare nuovamente fuoco alle polveri sul fronte del trasporto urbano è stato il «Coordinamento nazionale di lotta autoferrotranvieri» irremovibile nella richiesta di arretrati per 3000 euro e di 106 euro di aumento mensile, come recupero del potere d'acquisto del salario. Ribadendo il loro no all'accordo di secondo livello raggiunto a Milano e a quello siglato il 20 dicembre dai sindacati confederali con la mediazione del ministero del Welfare, Maroni, i «Cobas» chiedono venga aperto un nuovo tavolo di contrattazione. Inoltre il Coordinamento fa sapere che nei prossimi giorni sarà costituito, a livello nazionale, un collegio di legali per difendere i lavoratori dalle denunce e dalle multe che stanno arrivando a chi ha partecipato a scioperi senza preavviso. Contemporaneamente verrà attivata una «Cassa di resistenza nazionale», aperta al contributo di tutti coloro che vogliono dare un sostegno concreto alle azioni di lotta degli autoferrotranvieri. Intanto, ieri, a Pavia, dopo la precettazione decisa dal prefetto, gli autisti dei bus hanno attuato uno «sciopero bianco», applicando alla lettera il Codice della strada provocando rallentamenti ed ingorghi al traffico. Questo mentre a Como, sino a lunedì, gli autisti lavorano senza divisa e non controllano i biglietti ai passeggeri, che possono così viaggiare gratis. A Bologna, invece, la trattativa riprenderà mercoledì prossimo. Da parte loro Cgil, Cisl e Uil da lunedì prossimo convocheranno assemblee in tutti i posti di lavoro per consentire ai lavoratori del trasporto pubblico locale di dare il loro giudizio sull'intesa del 20 dicembre e agli altri aspetti del rinnovo contrattuale. I sindacati confederali ribadiscono poi a Governo, Regioni, Province e Comuni la necessità di aprire immediatamente la discussione sulla piattaforma contrattuale per il quadriennio 2004-2007: le linee guida della piattaforma verranno, nel frattempo, sottoposte ai lavoratori in occasione delle assemblee con l’obiettivo di avviare al più presto la trattativa. A saltare, invece, è stata la trattativa, rimasta in piedi sino a ieri sera, per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Agenzie Fiscali, che quindi oggi sono in sciopero. Sin dall’inizio il tentativo dell’Aran, l’agenzia del pubblico impiego, per evitare l’agitazione non sembrava comunque avere molte chanche. Le Rappresentanze di base dei lavoratori avevano infatti detto, ancor prima di cominciare a discutere, che la proposta di un aumento retributivo del 5,66%, pari a circa 122 euro al mese, era un «bidone», e che il raggiungimento di un'intesa su quelle basi non sarebbe servito ad evitare l’agitazione. Inoltre la convocazione in extremis delle parti e la richiesta di revoca dello sciopero per poter trattare sono state interpretate dai sindacati più come il tentativo di evitare la fermata degli oltre 60.000 dipendenti del settore, che come una vera volontà di rinnovare un contratto scaduto da oltre 2 anni. E se questo sciopero oggi causerà disagi in molti settori, dal traffico merci da e per l’estero, all’attività del catasto, per quanto riguarda il trasporto aereo i problemi ci saranno lunedì. L’astensione dal lavoro per protesta dei dipendenti Alitalia lascerà infatti a terra circa 18.000 passeggeri che avrebbero dovuto usufruire dei 182 voli nazionali, 168 internazionali e 14 intercontinentali che la Compagnia di bandiera ha cancellato in seguito all’agitazione, proclamata dai sindacati del trasporto aereo con le sole eccezioni di Anpac e Unione Piloti.
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