11/10/2002 ore: 11:30
Genova, l’iper è illegale
Contenuti associati
11 ottobre 2002
Il Tar boccia le concessioni per il maxicentro L’Aquilone
Genova, l’iper è illegale
GENOVA. Il più grande centro
commerciale della Liguria, 93mila
metri cubi di negozi e ipermercato
realizzati nelle ex aree petrolifere
della Erg, a Genova, sarebbe stato
costruito sulla base di procedimenti
amministrativi, concessioni edilizie
totalmente illegittimi, e avrebbe
beneficiato di finanziamenti
pubblici non erogabili.
Le motivazioni di una clamorosa
sentenza del Tar, che ha annullato
tutti i provvedimenti alla base
della costruzione del realizzato alla
fine degli anni 90, e successivamente
denominato L’Aquilone,
confermano le indiscrezioni trapelate
l’estate scorsa. E in queste ore
l’amministrazione comunale starebbe
predisponendo gli ultimi dettagli
di un ricorso al Consiglio di
Stato, per evitare quello che, in
linea teorica, si connoterebbe come
un vero e proprio terremoto
legal-urbanistico per Genova.
Sotto la scure del Tar sono finiti
gli interventi attuati nelle cosiddette
aree di San Biagio 1 e San
Biagio 2, nella vallata del fiume
Polcevera, che si sono tradotti in
uno dei più massicci piani edilizi
attuati in questi anni nel territorio
genovese. Il ricorso, presentato dalla
Società Metà supernegozi, insediata
a sua volta in Valpolcevera,
chiamava in causa il Comune di
Genova, la Regione Liguria, il ministero
dei Lavori pubblici, la Società
San Biagio nuova, Coopsette
e Sviluppo immobiliare nonché la
Coop Liguria e Iper Liguria.
I giudici amministrativi hanno
accolto tutte le motivazioni dei ricorrenti,
censurando le modalità
di finanziamento dell’opera che
ha potuto attingere ai Fondi di una
legge rivolta alla realizzazione di
alloggi per dipendenti statali impegnati
nella lotta contro la criminalità
organizzata. Secondo il Tar sa-
rebbe stato anche violato l’obbligo
di pubblicazione dell’accordo
di programma, nonché le norme di
tutela paesaggistica, con deroghe
ingiustificate alla pianificazione
territoriale regionale.
Sempre secondo i giudici amministrativi,
lo studio di fattibilità del
gigantesco centro commerciale sarebbe
stato valutato posteriormente
alla data di presentazione. E un
fumo di illegittimità il Tar ha sparso
anche sul Puc, il Piano urbanistico
di coordinamento del 2000
che avrebbe confermato per l’area
oggetto della sentenza l’accordo di
programma che ha consentito la
progettazione e quindi la realizzazione
del centro commerciale.
Ora la parola passa al Consiglio
di Stato al quale nei prossimi giorni
dovrebbe pervenire, quantomeno,
l’appello della amministrazione
comunale.
BRUNO DARDANI