17/10/2003 ore: 11:14

Galati, al turismo serve un ministero

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ItaliaOggi (Turismo)
Numero
246, pag. 15 del 17/10/2003
di Eduardo Cagnazzi


Da Ischia l'appello del sottosegretario.

Galati, al turismo serve un ministero

Dopo un lungo periodo di silenzio assordante, il governo finalmente batte un colpo sulla questione, sollevata più volte dalle associazioni degli imprenditori del comparto, di ridare vita a un dicastero per le politiche turistiche nazionali. ´Il turismo italiano merita un vero e proprio ministero autonomo', ha affermato ieri Giuseppe Galati, sottosegretario alle attività produttive, intervenuto a Ischia al convegno sul turismo termale nell'ambito della manifestazione Thermalia. ´In un paese come il nostro', si è domandato l'esponente di governo, ´basta una direzione generale per gestire strategicamente un settore che fornisce al paese, direttamente e indirettamente, non meno di 50 miliardi di euro di fatturato l'anno e che nella prospettiva può arrivare a 70 o 100 miliardi? Un fatturato di questo tipo ha bisogno di un qualcosa di più di un ufficio o direzione generale'.

Ora c'è da capire se la presa di posizione del sottosegretario Galati sia soltanto frutto di un punto di vista del tutto personale o corrisponda anche alle idee di Antonio Marzano. E soprattutto se siano condivise dai suoi colleghi al governo. Infatti, come ItaliaOggi aveva anticipato (si veda articolo uscito martedì 7 ottobre), sul tavolo del responsabile del dicastero per le attività produttive si trova ancora lo studio di riforma del ministero elaborato dalla commissione Cassese, che prevede invece la soppressione della direzione generale al turismo. Ma Galati ha aggiunto che ´per l'informatica, che può essere gestita anche a livello regionale, esiste un ministero, idem per le pari opportunità, come per i rapporti regionali. Allora il turismo non meriterebbe un vero e proprio ministero, i cui contenuti potrebbero essere gestiti con le regioni e le autonomie locali, in un rapporto di forte integrazione e collaborazione'?

Altro nodo da sciogliere è il rapporto tra stato e regioni. ´Il turismo è problema nazionale o è problema locale?', ha affermato Galati. ´Sembra che tutti gli amministratori d'Italia, dal primo all'ultimo, compresi gli esponenti nazionali, siano alle prese con la grande prospettiva turistica del mondo. Si può andare benissimo a Tokyo o a Los Angeles, per proporre una piccola regione di 2 o 4 milioni di abitanti', ha commentato Galati, ´ma gli altri paesi europei, come la Francia o la Germania, preferiscono presentarsi come nazioni identificabili nelle loro complessità, sapendo che il presentarsi uniti'.

In questa impasse, comunque, settori come il termalismo stanno crescendo, nonostante il governo abbia previsto tagli al settore per oltre 2.500 milioni di euro. Secondo Federterme, il tasso medio di crescita è del 4% annuo e il suo presidente, Costanzo Iannotti Pecci, ha sottolineato che ´occorre fare impresa attraverso una gestione oculata in termini di efficienza e qualità'.

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