30/9/2002 ore: 9:37
Fragole che passione, carne che paura: così fanno la spesa gli italiani
Contenuti associati
DOMENICA, 29 SETTEMBRE 2002 1) Fragole che passione, carne che paura.. |
Pagina 35 - Cronaca |
Una ricerca sulle abitudini dei clienti, pedinandone centinaia tra gli scaffali della grande distribuzione, mentre palpano melanzane o annusano formaggi |
Fragole che passione, carne che paura così fanno la spesa gli italiani |
Le donne si rivelano più sensibili alle promozioni, gli uomini invece si lasciano condizionare da una buona esposizione |
MARINA CAVALLIERI |
ROMA - Di fronte alla carne gli italiani hanno un sentimento di attrazione e repulsione, vorrebbero comprarla ma la temono. Davanti alle fragole non resistono, le acquistano d´impulso. Con i formaggi hanno un atteggiamento problematico ma goloso, si lasciano sedurre ma prima di fare una scelta li annusano attentamente. Di fronte alla verdura sono più semplici e diretti ma non acquistano mai melanzane e peperoni senza averli prima palpati. Gli italiani e la spesa: un rapporto di amore-odio, un rito necessario, fatto per dovere ma in cui si cerca anche il piacere e, perché no, il divertimento. Una ricerca ha messo a fuoco la spesa degli italiani, i loro comportamenti in supermercati, ipermercati e superstore, l´andare su e giù nelle corsie, le incertezze davanti agli scaffali, l´importo speso, tutto per capire come arrivano all´ "atto supremo dell´acquisto". La ricerca, realizzata da Marketing&Trade, società di consulenza nel campo della distribuzione, ha analizzato il comportamento di centinaia di clienti alla Coop, Esselunga, Sma, Auchan, Citiper. Attraverso l´osservazione diretta e i pedinamenti i ricercatori hanno studiato come entomologi i consumatori, non sono state utilizzate telecamere perché questo avrebbe fatto insorgere i garanti della privacy. Come acquistano gli italiani? Il giorno della settimana con la maggiore possibilità d´acquisto è la domenica, quello con le minime il mercoledì. Poche le differenze tra uomini e donne: quest´ultime sono più efficienti ma le madri accompagnate dai figli acquistano di più di chi è solo. Tra i motivi d´acquisto d´impulso al 44% per cento c´è "la voglia", nel 26 per cento dei casi si è invece stimolati da una promozione, la voglia porta ad annusare il prodotto, la promozione implica un´attenta lettura dell´etichetta, la novità porta a girare e rigirare tra le mani la merce. Le donne sono più sensibili alle promozioni, gli uomini si lasciano trascinare di più da una buona esposizione. Di fronte ai prodotti il comportamento è veramente misterioso, di carattere sensitivo, neurologico: le interazioni con la frutta sono molto sensoriali, la merce si tocca, si gira e si annusa. L´acquisto della verdura è più semplice ma a volte irrazionale: melanzane e peperoni si palpano, patate e carote si acquistano senza analisi particolari. «I clienti chiedono che la spesa sia anche un momento di divertimento», spiega Carlo Meo, amministratore delegato della Marketing&Trade. «Chiedono poi prodotti freschi e un rapporto sempre più personalizzato com´era un tempo col dettagliante». Intanto lo studio sui desideri dei clienti continua: dai pedinamenti al microchip. «Abbiamo studiato un microchip, grande come un pacchetto di sigarette, lo offriamo in alcuni supermercati ai clienti, con un software saremo in grado di monitorare tutti i loro percorsi. Siamo però contrari a qualsiasi forma di ricerca che non abbia la collaborazione del consumatore». |
L´INTERVISTA |
Il dirigente della Coop |
"La gente vuole un rapporto più personale" |
E´ in corso una rivoluzione nei modi di acquisto |
ROMA - «Il supermercato deve diventare un luogo dove i clienti si sentono come a casa loro, stiamo lavorando per questo», dice Francesco Pinelli, tra i responsabili della distribuzione di Coop. Che cosa chiedono clienti? «Chiedono di sentirsi a casa, vogliono ambienti con poco rumore, una buona illuminazione, molta merce fresca e soprattutto cercano qualcosa che sembrava perduto: il rapporto personalizzato, per questo stiamo studiando come fare in modo che gli addetti alla vendita abbiano sempre il viso rivolto verso il cliente». Questi studi sui comportamenti d´acquisto sono forse utili, ma fino a che punto sono leciti? «Siamo contrari a metodi invasivi. Ci sono società che s´impossessano del numero di cellulare dei clienti e quando questi passano in determinati punti strategici per la vendita vengono inondati di messaggi. Siamo contrari a queste tecniche ma non ad altre. Avremo sempre più bisogno di queste ricerche e di strumenti sofisticati, nuovi ma non invasivi». Cosa è cambiato nei modi di fare la spesa? «E´ in corso un grosso cambiamento culturale, i consumatori non fanno più acquisti per soddisfare il bisogno di possedere oggetti, cercano piuttosto cose che facciano riferimento ai propri valori e alla propria sfera personale. Anche nella spesa si cercano prodotti riferiti alle proprie specifiche esigenze, non necessariamente di moda o pubblicizzati». (m.c.) |