Foggia. Ex bidelli, il lavoro si fa più duro
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
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02 ottobre 2002 CRONACA di FOGGIA |
CRONACA di FOGGIA |
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il caso I piani di ottimizzazione del ministero prevedono nuove mansioni Ex bidelli, il lavoro si fa più duro Il sindacato si appella ai lavoratori: «Non firmate i nuovi contratti»Non esitano a definire «un caos» la nuova regolamentazione dei lavoratori nel settore della pulizia delle scuole negli edifici pubblici. Al termine di un vorticoso giro di modiche normative, atte in verità a non cambiare un bel nulla, gli ex lavoratori socialmente utili si ritrovano con i soliti salari da fame, senza un riconoscimento contrattuale adeguato e probabilmente con carichi di lavoro ben più massicci di quanto non fosse accaduto finora. Le segreterie provinciali dei sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil-trasporti, in una nota congiunta, esprimono «profonda preoccupazione» per il modo in cui si sta evolvendo la vertenza di questi lavoratori. «La decisione assunta dal ministero dell'Istruzione - si legge in una nota - e dai rappresentanti dei consorzi affidatari dei servizi di pulizia, di modificare unilateralmente i piani di ottimizzazione per l'anno scolastico 2002/2003 è in contrasto con la convenzione quadro del 7 giugno 2001 e determina notevoli disagi nei lavoratori di questo comparto». I sindacati, pertanto, invitano i lavoratori «ad astenersi dalla firma di qualunque tipo di contratto che modifichi i precedenti accordi e preveda nuovi carichi di lavoro, differenti dagli attuali, se prima tutto ciò non viene discusso con il sindacato». Le segreterie territoriali dei tre sindacati confederali chiedono, peraltro, l'apertura di un confronto con la Direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale «al fine di evitare - rilevano i tre segretari Castrignano, Cappa e Tavano - fuhe in avanti da parte di qualche dirigente scolastico troppo zelante. A seconda dell'esito dell'incontro - minacciano Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil-trasporti - saranno valutate le eventuali iniziative da intraprendere al fine di tutelare gli interessi di tutti i lavoratori interessati al problema».
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