Fnac: 600 lavoratori a rischio in italia, presidio a piazza affari
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Fnac, i dipendenti in difesa del posto di lavoro
Presidio di oltre un centinaio fuori dalla Borsa
Il presidente del gruppo proprietario della catena di libri e musica è ospite di un convegno a Piazza Affari
(Fotogramma)
MILANO - Ancora in piazza i lavoratori della Fnac che rischiano il licenziamento. Davanti a Piazza Affari delegazioni provenienti da tutti i negozi italiani della catena stanno protestando contro Francois-Henri Pinault presidente del gruppo proprietario di Fnac che, all'interno della sede della Borsa, sta intervendo a un convegno sul lusso.
LA MANIFESTAZIONE - Al presidio ci sono circa 150 dipendenti, una di loro, impiegata al negozio di San Giuliano, insieme a una sindacalista della Filcams Cgil, è entrata per avere un colloquio con i vertici del grupp. A rischio sono 600 lavoratori di Fnac Italia, la manifestazione è stata indetta da Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL che hanno proclamato una seconda giornata di sciopero nazionale, dopo il precedente del 5 ottobre scorso. Lo sciopero arriva dopo due mesi di mobilitazioni dei lavoratori.
ASSESSORE ALLA CULTURA - L'assessore alla Culturav Stefano Boeri ha espresso solidarietà ai dipendenti della Fnac chiedendo che quattro di loro possano parlare alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa «Book city Milano»
LA CATENA - Fnac è una catena francese di megastore di libri, musica, dvd e prodotti di tecnologia, presente in Italia con 8 negozi e un sito e-commerce, per un totale di circa 600 dipendenti dell'età media di 30-35 anni. Fnac è una società del Gruppo PPR, che detiene tra gli altri i marchi Gucci e Bottega Veneta. Il Gruppo PPR è presieduto dal multimiliardario François-Henri Pinault, che negli ultimi anni ha sempre più decisamente manifestato l'intenzione di spostare gli interessi del Gruppo sui marchi del lusso. Nel gennaio 2012 la sede centrale di Fnac annuncia con un comunicato stampa un'imponente ristrutturazione dell'azienda. Per l'Italia vengono messi a rischio 600 posti di lavoro.