Finanziaria, scontro sulla tredicesima ai cassintegrati
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02 Novembre 2003
IL MINISTERO DEL WELFARE: NON CAMBIA NULLA, E’ CONFERMATA L’EROGAZIONE DELL’INDENNITÀ SU DODICI MESI Finanziaria, scontro sulla tredicesima ai cassintegrati L’opposizione: l’hanno tagliata. Il governo nega
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Alessandro Barbera
ROMA Novecento milioni di euro di risparmi dalla riduzione a dodici mensilità del trattamento di Cassa Integrazione straordinaria. A due giorni dall’approvazione al Senato del «decretone» di accompagnamento della Finanziaria i senatori Tommaso Sodano di Rifondazione Comunista e Natale Ripamonti dei Verdi denunciano che fra le pieghe del provvedimento c’è una norma (il comma 6 dell’articolo 44) che limiterà di almeno un mese le buste paga garantite ai lavoratori «cassintegrati». Il taglio - spiegano i due esponenti - potrebbe avvenire presto, visto che il provvedimento è già entrato in vigore. Ma il ministero del Lavoro smentisce l’ipotesi di «taglio»: «La norma non innova alcunché - spiegano fonti di Via Veneto - perchè attraverso una interpretazione autentica della disciplina vigente, conferma l'erogazione della cassa integrazione su dodici mesi, risolvendo ogni possibile contenzioso». Dunque «nulla sarà chiesto ad alcun lavoratore perché si tratta solo della conferma di comportamenti sempre tenuti dall'Inps». D’altra parte la Relazione tecnica del Senato al maxi-decreto, a proposito della norma, parla «verosimilmente dell’eliminazione de facto del rateo di tredicesima mensilità per quei trattamenti annui che superano di dodici volte i massimali mensili previsti». «L'effetto sarà pesantissimo per chi è già in una situazione di estrema difficoltà», denuncia il capogruppo Prc in Senato Sodano. «Insomma vuol dire che i lavoratori in questa situazione si ritroveranno in tasca 700-800 euro in meno l'anno». «Altro che “non metteremo le mani in tasca agli italiani”», aggiunge Ripamonti, che ribadisce l'appello già lanciato durante il voto di fiducia sul decretone: «Ho posto il problema sia al sottosegretario all’Economia Armosino che al relatore di maggioranza Tarolli ma finora non ho ottenuto risposta». E mentre diversi esponenti sindacali danno un giudizio sferzante sul provvedimento, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera ai ministri del Tesoro e del Welfare, Tremonti e Maroni, per protestare contro un ulteriore «taglio»: «ci risulta la sottrazione di 250 milioni di euro al fondo per gli ammortizzatori sociali, da girare ad altri capitoli di spesa», ha commentato il responsabile del lavoro della Cisl Raffaele Bonanni. La cifra andrebbe a finanziare il cosiddetto bonus-figli. In attesa di chiarire l’entità di questi tagli, prosegue il lavoro sul discusso «decretone» (che in settimana approda alla Camera) e sulla Finanziaria vera e propria, ora all’esame della Commissione Bilancio del Senato. In un’intervista all’agenzia AdnKronos il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas - annunciando la possibilità un emendamento del governo per finanziare la ricerca attraverso i proventi del Lotto - ha spiegato che, a differenza di quanto avvenuto per il decretone, sulla Finanziaria non sembra profilarsi la necessità di presentare un maxi-emendamento di fiducia. «Il clima in commissione è molto tranquillo e costruttivo». In un vertice di maggioranza che si dovrebbe svolgere la prossima settimana si affronteranno i nodi del disegno di Legge: fra questi le detrazioni Irpef sulle ristrutturazioni edilizie, le risorse da destinare alla ricerca, i contratti per le Forze Armate e le richieste avanzate dalle Regioni in materia di spesa sanitaria. Tutti temi sui quali, spiega Vegas, «i margini di manovra sono molto stretti viste le «esigue risorse disponibili». In particolare, per quanto riguarda la spesa sanitaria - mercoledì le Regioni incontreranno il presidente Berlusconi per chiedere risorse aggiuntive - Vegas rimanda al rispetto degli accordi dell'8 agosto scorso. «Le Regioni sostengono che quell’accordo era sottostimato, ma non è vero. È vero invece esattamente il contrario, e cioè che molte iniziative per il contenimento della spesa le Regioni non le hanno prese come sull'introduzione dei ticket o la limitazione del numero di posti letto per abitanti». Del maxi-decreto - il provvedimento che garantirà la stragrande maggioranza del gettito dell’intera Finanziaria - ha parlato ieri l’altro sottosegretario all’Economia delegato, Maria Teresa Armosino, che in questo caso non esclude l’ipotesi di ricorrere nuovamente all’«arma» della fiducia a Montecitorio. «Dipenderà dall'atteggiamento della Camera, vorrei capire cosa intende fare. Avrò un quadro più certo la prossima settimana, quando la Commissione Bilancio avvierà l'esame».
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