Fiat, polizia contro tute blu a Pratola Serra
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TORINO - Una giornata di tensione di fronte ai cancelli della Fma di Pratola Serra, la fabbrica in provincia di Avellino che produce i motori Fiat. All´alba e a mezzogiorno la polizia è intervenuta contro gli operai per rimuovere il blocco dei cancelli. La protesta dei 1.700 dipendenti è contro il rischio di ridimensionamento della fabbrica: la gran quantità di cassa integrazione dello scorso anno e il ricorso alla cassa straordinaria quest´anno sono un elemento di forte preoccupazione. Ieri mattina i dipendenti hanno deciso di bloccare i tir che entrano ed escono dallo stabilimento dove le linee di produzione sono ferme da tempo. Una mossa che ha fatto scattare l´intervento della polizia: «Non possiamo consentire - spiegavano ieri al Lingotto - che venga bloccato il trasporto dei motori con il rischio di creare blocchi produttivi anche in altri stabilimenti». I motori di gamma medio alta di Pratola Serra servono ad equipaggiare modelli come la nuova Giulietta che viene prodotta a Cassino e che attualmente è in fase di pre-lancio: nello stabilimento laziale vengono assemblate le auto che verranno poi inviate ai concessionari per creare lo stock di partenza delle vendite. Un momento delicato in cui il blocco della produzione può essere particolarmente dannoso.
L´arrivo della polizia per rimuovere i presidi davanti ai cancelli di Pratola Serra ha creato attimi di tensione con le tute blu che hanno opposto resistenza passiva: non si sono comunque avuti incidenti e non si lamentano feriti. I blocchi si sono ripetuti, con lo stesso esito alle 12. Gli episodi di Pratola Serra sono stati duramente contestati dai sindacati: «L´ingerenza delle forze dell´ordine è particolarmente grave quando è in corso una vertenza di lavoro», ha detto il segretario della Uilm Rocco Palombella. Per il responsabile auto della Fiom, Enzo Masini, «la Fiat preferisce mandare la polizia piuttosto che confrontarsi sul futuro dello stabilimento. Torino non aveva mai posto il problema dell´urgenza del trasporto dei motori». Oggi sulla vicenda si riunisce il Consiglio provinciale di Avellino. Il portavoce di Rifondazione, Paolo Ferrero, ha definito l´intervento della polizia «vergognoso». Per l´ex ministro del lavoro, Cesare Damiano (Pd), «i lavoratori hanno bisogno di risposte sul loro futuro e non di repressione».
Risposte che dovrebbero venire venerdì prossimo a Roma, nel nuovo incontro programmato tra azienda, governo e sindacati. Tre operai siciliani, un dipendente Fiat di Termini Imerese e altri due cassintegrati della stessa area, sono intervenuti con Maurizio Costanzo nelle fasi finali del festival di Sanremo: «Vogliamo conoscere il nostro futuro - ha detto uno di loro al termine della trasmissione - ma nell´incontro che abbiamo avuto dietro le quinte il ministro Scajola non ci ha voluto dire nulla sulle 14 proposte che sarebbero giunte per rilevare lo stabilimento». In sala, oltre a Scajola, anche il segretario del Pd Bersani che, contestato da una parte del pubblico, ha potuto dire solo poche parole. Contestazioni alla Fiat invece di fronte all´hotel di Bologna dove ieri alloggiava la Juventus: i dipendenti della Cnh di Imola hanno chiesto di non essere trasferiti a Torino. Aprendo la conferenza stampa del dopo partita, l´allenatore bianconero Alberto Zaccheroni ha espresso la sua solidarietà alle tute blu